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ACCADDE OGGI – 20 gennaio: il giorno dei presidenti Usa

Dal 1937 in poi, (quasi) tutti i Presidenti americani si sono insediati il 20 gennaio. Il motivo? Ha a che vedere con l’annessione agli Usa del Texas, nel 1845

ACCADDE OGGI – 20 gennaio: il giorno dei presidenti Usa

Il 20 gennaio è da più di ottant’anni il giorno dei presidenti americani. In questa data, con cadenza quadriennale, il numero uno della Casa Bianca si insedia per la prima volta oppure dà avvio al secondo mandato. Le elezioni, ovviamente, si svolgono sempre a novembre dell’anno precedente.

La tradizione fu inaugurata nel 1937, dopo che alle consultazioni del ’36 Franklin Delano Roosevelt (l’unico presidente degli Stati Uniti a essere eletto per più di due mandati consecutivi) sconfisse il repubblicano Alfred Mossman Landon. Seguirono, uno alla volta, gli altri presidenti: Truman, Eisenhower, Kennedy, Nixon, Carter, Reagan, Bush Senior, Clinton, Bush Junior, Obama e Trump. Le uniche eccezioni furono quelle di Johnson, che era il vice di Kennedy al momento dell’omicidio, e Ford, che venne dopo il dimissionario Nixon. Tutti gli altri iniziarono il loro viaggio alla White House il 20 gennaio, sempre il 20 gennaio.

Già, ma perché proprio il 20 gennaio? Tutto nasce da un emendamento alla Costituzione degli Usa, per coincidenza proprio il numero 20, che fu ratificato il 23 gennaio del 1933. Prima di allora, dal secondo giuramento di George Washington in poi, la cerimonia si svolgeva il 4 di marzo, sempre dell’anno successivo a quello delle elezioni.

“Un tempo raccogliere e contare i voti richiedeva molto più tempo di oggi, visto che le schede elettorali dovevano essere portate a dorso di cavallo – spiega Eric Grundhauser su Atlas Obscura – Poi, il trasferimento alla Casa Bianca del presidente eletto richiedeva tempo”.

Ma non è finita. Il cambiamento fu deciso anche (o meglio, soprattutto) per abbreviare il periodo durante il quale il Presidente uscente si affianca al successore, che spesso ha idee molto diverse rispetto alle sue. La sovrapposizione di questo tipo più clamorosa si verificò a metà del XIX secolo. Era l’inizio del 1845 quando il presidente uscente John Tyler forzò la Costituzione e, volendo passare alla storia, fece in modo di annettere agli Stati Uniti addirittura il Texas. Con buona pace di James Polk, che entrò in carica il 4 marzo. Troppo tardi.

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