Passata la paura di un nuovo conflitto in Medio Oriente (almeno per ora), le borse ricominciano a macinare record e guardano ai progressi sui dazi e ai postivi dati macro. I listini europei chiudono misti, sotto i massimi di seduta, ma Wall Street apre al top e si muove in rialzo, trascinata dal settore tecnologico in vista dell’accordo commerciale di “fase uno” fra Usa e Cina. Pechino conferma: saremo a Washington dal 13 al 15 gennaio.
In Europa i maggiori guadagni sono per Francoforte, +1,31%, che festeggia la crescita della produzione industriale di novembre (+1,1%), un dato migliore delle attese che rassicura i mercati sulle capacità di ripresa dell’economica tedesca, dopo due mesi di produzione in discesa. Tirano un sospiro di sollievo anche le compagnie aeree (Lufthansa +4,12%) con il calo del petrolio.
Piazza Affari riagguanta i 24 mila punti (24.016) e sale dello 0,77%, trascinata da Banco Bpm, +5,43%. L’intero settore bancario archivia una seduta effervescente: Ubi +3,22%; Unicredit +1,43%; Intesa +1,54%; Bper +1,36%. Merito anche di uno spread in calo a 159 punti base (-3,88%), con il rendimento del decennale italiano in discesa a 1,37% e quello del decennale tedesco in rialzo a -0,22%. Bene l’occupazione in Italia, salita a novembre ai massimi dal 1977 (59,4% dice l’Istat, +0,1% su ottobre), mentre la disoccupazione rimane stabile e 9,7%.
La seduta è da incorniciare per il risparmio gestito. Azimut tocca i massimi storici, +4,95%, e chiude a 23,55 euro per azione, dopo aver annunciato che nel il 2019 ha realizzato gli utili più elevati della sua storia, mentre migliorano anche le stime per il 2020. In pole position Finecobank +3,72% e Banca Generali +3,34% (fuori dal listino principale Banca Mediolanum +3,75%). Negli altri settori si apprezzano Amplifon +2,47%, che ha toccato il suo record, dopo aver annunciato, stamattina, l’acquisto dell’australiana Attune Hearing per 34 milioni di euro; Ferragamo +2,4%; Stm +2,4%. Sale Atlantia +0,37%, dopo il rally di ieri.
In fondo al listino, dopo i recenti guadagni, cadono i titoli petroliferi: Saipem -2,18%; Eni -0,46%; Tenaris -0,19%. Le prese di profitto mandano in rosso Leonardo -0,53% e Pirelli -0,64%.
Più arretrate le altre Piazze: Londra +0,37%; Parigi +0,11%; Madrid -0,1%.
L’oro scende e si muove a 1550,20 dollari l’oncia. Il petrolio, tipo Brent, si sgonfia ulteriormente dopo le perdite di ieri e scambia a 65,28 dollari al barile (-0,25%).
L’euro-dollaro è poco mosso intorno a 1,1102, mentre la sterlina tocca i minimi da due settimane contro il dollaro in corrispondenza delle dichiarazione del governatore della Banca d’Inghilterra, Mark Carney, il quale ha detto che la banca centrale potrebbe tagliare i tassi d’interesse se l’economia resterà debole.