Dopo il via libera del Senato, la legge di bilancio ha ottenuto, senza sorprese, anche la fiducia della Camera dei deputati: 334 i voti a favore, 232 i contrari e quattro astenuti.
Il testo del resto era arrivato blindato a Montecitorio, dopo che tutte le modifiche erano già state apportate al Senato: la procedura non ha mancato di sollevare le proteste dell’opposizione in commissione Bilancio della Camera, inducendo i parlamentare di Fi, Lega e FdI ad abbandonare i lavori per protesta contro il parere negativo del governo a tutte le proposte di modifica. Il Governo dunque, nonostante i venti di crisi, incassa senza troppe difficoltà la fiducia sulla manovra finanziaria.
“Abbiamo portato a termine un ‘piccolo miracolo'”, aveva commentato nei giorni scorsi il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri. “Non è stato facile – ha aggiunto oggi Ubaldo Pagano, deputato dem e relatore di maggioranza, intervenendo in Aula alla Camera nella discussione generale sulla manovra – perché questo governo è nato qualche mese fa, in un contesto del tutto inaspettato, ma per una ragione ben precisa: assumersi la responsabilità di governare il Paese in una situazione difficile in termini di conti pubblici, dovendo anche disinnescare un pericolo da 27 miliardi, 23 miliardi per gli aumenti Iva e 3 di spese indifferibili e un miliardo per le spese obbligate sul fronte investimenti. Una minaccia per i risparmi di tutti i cittadini italiani”.
La manovra, come più volte sottolineato negli scorsi mesi dagli esponenti di maggioranza, ha il principale obiettivo e merito di sterilizzare totalmente le clausole di salvaguardia per il 2020, anche se sull’Esecutivo pende la spada di Damocle degli aumenti di Iva e accise per 20,1 miliardi nel 2021 e 27,1 miliardi nel 2022. Nel dettaglio, la nuova clausola di salvaguardia prevede aumenti Iva per 18,903 miliardi nel 2021 e 25,458 miliardi nel 2022 e delle accise per 1,221 miliardi nel 2021 e 1,683 miliardi nel 2022.
Tra le misure più importanti (eccole qui, punto per punto) da segnalare il taglio del cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti, attraverso un Fondo per la riduzione del carico fiscale sui lavoratori dipendenti con una dotazione di 3 miliardi di euro per l’anno 2020 e di 5 miliardi di euro annui a decorrere dal 2021. Via anche, dal 1 settembre 2020, al cosiddetto “superticket”, la quota di compartecipazione al costo delle prestazioni sanitarie a carico dell’assistito. A disposizione per questo 185 milioni per il 2020 e 554 milioni di euro annui a partire dal 2021. Rinviate invece a luglio e ad ottobre le discusse plastic tax (che passa da 50 centesimi a 45 centesimi al chilogrammo e interesserà anche il tetrapak) e sugar tax, confermata a 10 centesimo al litro.