Contratti di categoria rinnovati per due importanti settori come quello bancario e dei medici. Per quanto riguarda il contratto nazionale del credito, che era scaduto già dal 2018, l’Abi e i sindacati hanno firmato un rinnovo valido fino al 31 dicembre 2022: l’aumento di stipendio sarà di 190 euro sulla figura media, con sette scatti di anzianità, e verrà erogato in tre tranche. La prima, da 80 euro, a gennaio 2020, la seconda da 70 euro a gennaio 2021 e la terza da 40 euro a dicembre 2022. Inizialmente, le banche avevano fatto un’offerta di soli 135 euro in media.
L’accordo prevede poi, tra le altre cose, “l’abbattimento a carico delle aziende della penalizzazione del 10% sul salario di ingresso per i neoassunti”, l’incentivazione sul Fondo per l’occupazione di 3.500 euro per le nuove assunzioni effettuate nel Mezzogiorno e il “diritto alla disconnessione”. È riconosciuto cioè il diritto dei dipendenti a non connettersi alle strumentazioni aziendali al di fuori dell’orario di lavoro. Sul fronte, infine, degli inquadramenti, c’è la cessione del primo e secondo livello “con innalzamento al livello superiore del parametro retributivo”.
“Dopo quasi un anno di trattative complesse – ha commentato il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni -, abbiamo ottenuto anzitutto un importante riconoscimento economico per le lavoratici e i lavoratori, in linea con i risultati delle banche, gli utili conseguiti e i dividendi distribuiti agli azionisti. Con l’accordo, viene anche confermata la centralità del contratto nazionale rispetto agli accordi di gruppo”.
Di circa lo stesso ammontare anche l’aumento di stipendio per il nuovo contratto dei medici, che avranno già da gennaio o al massimo da febbraio in media un aumento lordo di 125 euro al mese (per tredici mensilità) sullo stipendio base e altri 75 euro legati alla parte accessoria del salario. In pratica ai circa 130mila medici, veterinari e tutti gli altri dirigenti professionisti del Ssn saranno riconosciuti incrementi retributivi a regime del 3,48%.
Tra le altre novità di peso del nuovo contratto firmato con grande ritardo e atteso da 10 anni, c’è il riconoscimento di più fondi per i camici bianchi sottoposti a maggior carico di lavoro e a rischio burn out. In particolare il nuovo contratto prevede per l’indennità di guardia notturna, 30 euro in più, che la farà così salire a 100 euro lorde per notte. Più soldi anche per i medici di Pronto soccorso, i più usurati, che vedranno un aumento di 50 euro a notte portando l’indennità fino a 120 euro. Per contrastare “fuga” dal Ssn con il ricorso a Quota 100le aziende sanitarie avranno l’obbligo di valutare la possibilità di riconoscere l’esonero dalle “guardie” dei medici con più di 62 anni.