Una sicurezza economica e un investimento sul futuro. La battaglia della Sardegna per avere il gas si fa meno accesa. I movimenti contrari ai gasdotti dovranno prendere atto che lo Stato sostiene le nuove infrastrutture. “Abbiamo segnato una tappa tappa fondamentale del percorso che ci avvicina sempre a una nuova fase che vedrà la realizzazione delle grandi infrastrutture legate al metano”.
Il Presidente della Regione Christian Solinas parla così dopo il via libera della Conferenza delle Regioni all’inserimento nel Pniec, il Piano nazionale integrato per l’energia e il clima, di opere attese da anni. Al ministero dello Sviluppo economico la conferenza delle Regioni ha dato parere positivo alla versione del Piano governativo, come emendata dalle Regioni. Per l’unica Regione italiana sprovvista di dorsali di trasporto e di reti di distribuzione è un successo politico ed industriale che arriva, peraltro, quando sull’isola sono già stati avviati lavori per milioni di euro. I Cinquestelle contrari alle nuove infrastrutture dovranno rispettare la scelta.
La decisione finale raggiunta al Mise recita che “saranno implementati gli interventi più adeguati per il trasporto del gas naturale per assicurare ai consumatori sardi il necessario livello di sicurezza, equità e continuità delle forniture”. In pratica via libera ai collegamenti tra depositi costieri in costruzione e in autorizzazione e i terminali di rigassificazione operanti in Italia. La Sardegna beneficerà, insomma, di gas liquido trasportato da navi mettendo in atto il cosiddetto sistema reloading. Una delle preoccupazioni di movimenti ed associazioni contrari è quella dei prezzi praticati dalle società distributrici di gas.
Al Ministero è stato stabilito che per dare agli utenti sardi prezzi in linea con quelli del resto d’Italia, si adotteranno soluzioni che consentano di equiparare gli oneri di sistema e correlare il prezzo del gas europeo a quello cui fanno riferimento le aziende che vendono energia. Quindi nessuna discriminazione verso i sardi che pagheranno l’energia come tutti gli altri. L’Autoritá di regolazione per energia reti e ambiente, Arera, che il 15 ottobre aveva prospettato tariffe separate per la Sardegna, dovrà rivedere la sua decisione.
Gli svantaggi che i Cinquestelle in prima fila paventavano per i sardi sembrano definitivamente superati. Il gas – come confermano le più recenti analisi – resta un vettore energetico centrale nel passaggio alle rinnovabili. Per la Sardegna penalizzata da progetti irrealizzati, diatribe politiche e da ultimo dal Pniec del governo che castigava l’isola e la sua economia, una tappa necessaria. Con la prospettiva di un intervento ancora più efficace per il trasporto del Gnl dai rigassificatori costieri ai bacini di distribuzione, ha aggiunto Solinas. La sua determinazione nel vedere costruite nuove opere, grazie anche a finanziamenti precedenti, riapre il capitolo di quelle nuove infrastrutture di cui parla la Finanziaria 2020. L’imbarazzo dei contrari è superato dalla realtà.