La famiglia Agnelli-Elkann vuol ridisegnare la mappa dell’editoria italiana e punta il gruppo editoriale di Repubblica e L’Espresso. Ci sarebbero trattative in corso ben avviate per un possibile riassetto azionario del gruppo Gedi, la società editrice che come noto ha come primo azionista la famiglia De Benedetti con il 43,8% delle quote, la famiglia Agnelli con il 5,99%, Giacaranda Falck con il 5,08% e Carlo Perrone con il 5,02%.
A rendere nota l’operazione è stato lo stesso gruppo Cir, holding della famiglia De Benedetti che controlla Gedi, con un comunicato nella tarda serata di ieri. “In riferimento alle indiscrezioni apparse su alcuni organi di stampa si legge nel comunicato – riguardanti la partecipazione di Cir (Compagnie industriali riunite) in Gedi, su richiesta della Consob Cir informa che sono in corso discussioni concernenti una possibile operazione di riassetto dell’azionariato di Gedi che condurrebbe all’acquisizione del controllo di Gedi da parte di Exor”.
Per capire la possibile operazione nel dettaglio, bisognerà attendere ancora qualche giorno. Come specifica il comunicato nella sua conclusione: “Il Cda di Cir è convocato per il prossimo lunedì 2 dicembre per l’esame di tale possibile operazione e all’esito dello stesso saranno fornite al mercato le opportune comunicazioni”.
Ora però si comprende meglio il senso della furiosa lite di qualche mese tra tra Carlo De Benedetti e i figli Rodolfo e Marco che gestiscono Cir e Gedi, accusati di voler vendere i loro giornali. In realtà, l’Ingegnere aveva fiutato l’aria e cercato di sbarrare la strada a quello che, per antiche rivalità torinesi, considera il peggior acquirente e cioè l’Exor della famiglia Agnelli-Elkann che, dopo aver assunto una partecipazione importante nell’Economist, ora potrebbe diventare l’azionista di controllo della Repubblica, dei giornali locali, delle riviste – tra cui Espresso – delle radio e dei giornali locali del gruppo Gedi, senza contare il controllo della Stampa e del Secolo XIX di Genova.