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Ue, Von der Leyen punta su crescita e ambiente: “Sos Venezia”

L’Europarlamento dà il via libera alla nuova Commissione, che entra in carica il primo dicembre – La neopresidente vuole dare più tempo e spazio agli investimenti, completare l’unione bancaria e modificare l’approccio sui migranti – Mille miliartdi per il New Green Deal – Resta il rebus Brexit

Ue, Von der Leyen punta su crescita e ambiente: “Sos Venezia”

È ora di puntare sugli investimenti: “Dobbiamo usare tutta la flessibilità consentita dalle regole europee” per “dare tempo e spazio alle nostre economie di crescere”. Questo il messaggio che la neopresidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha lanciato mercoledì all’Europarlamento, che ha dato il via libera al nuovo esecutivo comunitario con 461 voti favorevoli (inclusi quelli di 10 grillini), 157 contrari e 89 astenuti. Il mandato inizierà il primo dicembre.

AMBIENTE E VENEZIA

La numero uno della Commissione ha posto in cima all’agenda dell’Unione la questione ambientale: “Prima l’Europa si muove e maggiori saranno i vantaggi per cittadini. Venezia sotto l’acqua è una questione vitale. Vediamo le foreste in Portogallo colpite da incendi, la siccità in Lituania. È successo anche in passato, ma non possiamo perdere neanche un secondo. Noi ci candidiamo a essere un soggetto in grado di definire gli standard globali, ma è evidente che dobbiamo portare con noi il mondo intero a convergere sugli obiettivi. Serve una parità di condizioni nel mercato. Per questo i nostri accordi commerciali contengono una parte sulla sostenibilità ambientale. Il Green Deal europeo, in ogni caso, è la nostra nuova strategia di crescita. Al centro ci sarà la strategia industriale per consentire alle aziende di fare innovazione e sviluppare nuove tecnologie creando nuovi mercati. Ci aiuterà a ridurre le emissioni favorendo la creazione di posti di lavoro”.

UNIONE BANCARIA

Von der Leyen ha poi insistito sulla necessità di “completare l’unione bancaria per rendere il sistema finanziario più forte e in grado di reagire” agli choc economici. L’indicazione – che segue la linea della Commissione Juncker – arriva pochi giorni dopo l’apertura del socialdemocratico Olaf Scholz, vicecancelliere e ministro delle Finanze tedesco, che in una lettera al Financial Times ha aperto al completamento dell’unione bancaria con il terzo pilastro (la garanzia comune sui depositi bancari) ponendo però come condizione che anche i titoli di Stato siano valutati sotto il profilo del rischio (misura che danneggerebbe gravemente le banche italiane e per questo è stata subito rispedita al mittente dal ministro Gualtieri).

BREXIT

Capitolo Brexit: “Un membro della nostra famiglia intende lasciare la nostra Unione – ha detto ancora Von der Leyen – e io non ho mai sottaciuto che sarò sempre una remainer. Ma rispetteremo la decisione dei britannici e troveremo sempre delle soluzioni alle sfide comuni, ma qualsiasi cosa serba il futuro per noi il legame e l’amicizia dei nostri popoli non possono essere spezzati”.

Al di là delle pose retoriche, in realtà l’uscita della Gran Bretagna dall’Ue non si è ancora realizzata (il d-Day è stato spostato per l’ennesima volta, passando dal 31 ottobre al 31 gennaio) e questo pone un grave problema pratico alla nuova Commissione. Londra infatti non ha indicato alcun nome per il nuovo esecutivo, che dunque si ritrova composto di 27 membri a fronte di un’Unione che – ameno per il momento – conta ancora 28 Paesi. La violazione ha imposto l’apertura di una procedura d’infrazione nei confronti del Regno Unito, che non ha ancora fornito alcuna spiegazione ufficiale. Del resto, oltremanica l’attenzione si concentra sulle elezioni anticipate in calendario per il 12 dicembre. Con ogni probabilità il voto confermerà Boris Johnson a capo del governo, e a quel punto il leader conservatore avrà due possibilità: intavolare una nuova trattativa con Bruxelles (accettando anche le conseguenze della procedura d’infrazione) o arrivare allo strappo definitivo con la hard Brexit, cioè il divorzio senza accordo.

MIGRANTI

Tornando al discorso di von der Leyen, la neopresidente della Commissione ha parlato anche del tema migranti: “Dobbiamo rompere il modello crudele dei trafficanti, riformare i sistemi di asilo senza dimenticare i valori di responsabilità e solidarietà, consolidare le frontiere esterne per tornare a un sistema Schengen perfettamente funzionante, investire in partenariati con i Paesi di origine: non sarà facile ma dobbiamo provare”.

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