Consiglio e Parlamento europei hanno raggiunto un accordo sul bilancio comunitario del 2020, che prevede impegni totali per 168,7 miliardi pari a un aumento dell’1,5% rispetto al bilancio 2019. La somma stanziata è stata calcolata al netto della Brexit, e cioè sulla condizione (ormai scontata) che il Regno Unito continui a finanziare e ad attuare il bilancio 2020. Inoltre, altri 1,5 miliardi sono risultati disponibili sotto i tetti di spesa del bilancio 2014-2020, il che permetterà alla Ue di fronteggiare necessità impreviste. I pagamenti totali ammontano a 153,6 miliardi, +3,6% rispetto al 2019: l’obiettivo, indica il Consiglio, è assicurare pagamenti nei tempi previsti ai beneficiari ed evitare l’accumulo di richieste di pagamento nei prossimi anni in particolare per la politica di coesione.
AMBIENTE E SVILUPPO
L’accordo prevede di aumentare l’attenzione verso le misure pro clima in diverse aree: ricerca e sviluppo (Orizzonte 2020), infrastrutture dei trasporti e dell’energia (meccanismo per collegare l’Europa) e azione esterna. Ulteriori fondi sono stati inoltre assegnati al programma Life, che riceverà 590 milioni di euro, e all’Agenzia europea dell’ambiente per l’assunzione di nuovo personale (+6%) per sostenere la lotta ai cambiamenti climatici. Ancora incertezza invece sul futuro della PAC, la politica agricola comune: sono già stati annunciati, tra le proteste di molti Paesi tra cui l’Italia (che ci rimetterebbe 3,5 miliardi), dei tagli del 12% nel bilancio 2021, mentre l’entrata in vigore della nuova PAC slitta al 1° gennaio 2022.
Tra gli elementi dell’intesa, che entro 14 giorni dovrà essere approvata formalmente da Consiglio e Parlamento Ue, c’è il sostegno a crescita e competitività con 25,3 miliardi di euro (+7,9% rispetto al 2019), che include maggiori fondi per Orizzonte 2020 (13,5 miliardi di euro in totale, +8,8%), sistemi di navigazione satellitare europei (EGNOS e Galileo con 1,2 miliardi di euro, +74,8%), la componente energetica del meccanismo per collegare l’Europa (1,3 miliardi di euro, +35%). Erasmus +, il programma di interscambio universitario, riceverà invece 2,9 miliardi (+3,6%) per sostenere gli scambi di giovani. Per contrastare la disoccupazione giovanile nelle regioni più colpite, la dotazione è stata fissata a 145 milioni di euro.
MIGRANTI E POLITICA ESTERA
Nei settori della sicurezza e della migrazione, per il Fondo Asilo, migrazione e integrazione sono stati stanziati 949 milioni di euro, incluso il sostegno agli Stati membri che si trovano in “prima linea”, tra questi l’Italia. Il Fondo Sicurezza interna riceverà 501 milioni. Ulteriori finanziamenti rispetto al 2019 saranno previsti per diverse agenzie, anche per l’assunzione di nuovo personale da parte di Frontex (+191 milioni), l’Ufficio europeo di sostegno per l’asilo (+82 milioni), Europol (+24 milioni) e la Procura europea (+10 milioni). Eurojust riceverà ulteriori 3,7 milioni.
Poi sono stati rafforzati gli strumenti di azione esterna per coprire il contributo Ue per la Siria e per combattere le cause profonde della migrazione attraverso la finestra del Nord Africa del Fondo fiduciario Ue per l’Africa. Come nel 2018 e nel 2019, i fondi di preadesione per la Turchia sono stati notevolmente ridotti rispetto al progetto di bilancio proposto dalla Commissione (-85 milioni di euro), tenuto conto dell’allontanamento della Turchia dai valori Ue. Più fondi, invece, sono stati previsti per i Balcani occidentali.