Credito Emiliano al 30 settembre ha realizzato un utile netto consolidato di 157,7 milioni di euro (+4,4% anno su anno), mentre il Roe annualizzato è pari all’8%, e il Cet1 Ratio è al 13,7% (già adottati i nuovi principi contabili Ifrs 9 senza regime transitorio).
A fine settembre il margine di intermediazione si attesta a 888,2 milioni di euro, in crescita del 2,4% rispetto a 867,4 milioni dello stesso periodo del 2018 (al netto degli impatti legati all’entrata in vigore del principio Ifrs16 il dato di settembre 2019 sarebbe 891 milioni di euro, +2,7% a/a).
Il cost/income risulta pari a 60,8% rispetto al 63,6% di fine settembre 2018 (al netto degli impatti legati all’entrata in vigore del principio Ifrs16, il dato di settembre 2019 sarebbe 62,9%).
La raccolta complessiva da clientela a fine settembre 2019 si attesta a 69.708 milioni di euro, +4% rispetto ai 67.015 milioni di euro dell’anno precedente.
Le sofferenze nette su impieghi netti sono pari a 0,84% (rispetto a 1,05% nello stesso periodo del 2018) dato significativamente inferiore alla media di sistema pari a 1,87%.
Cresce nei primi nove mesi del 2019 anche l’utile netto di Credemholding, la società che controlla il 77,7% del capitale di Credito Emiliano e che ha registrato un utile netto consolidato in crescita 5,6% a/a pari a 121,3 milioni di euro, rispetto a 114,8 milioni di euro nello stesso periodo del 2018.
“Manterremo – ha commentato il direttore generale di Credem Nazzareno Gregori – un forte focus sullo sviluppo della banca assicurazione, sui servizi alle imprese e sul wealth management con grande attenzione al rispetto di scrupolosi criteri di sostenibilità nel processo di investimento, nuovi fondi tematici e di private market e lo sviluppo del servizio di consulenza indipendente”.