Intesa Sanpaolo archivia i primi 9 mesi del 2019 con un utile netto pari a 3,31 miliardi di euro, il 9,9% in più rispetto ai 3,012 miliardi registrati nello stesso periodo del 2018. Il risultato rappresentato l’82% dei profitti messi a segno in tutto lo scorso esercizio (4,05 miliardi). I proventi operativi netti si sono attestati a 13,6 miliardi (-0,8%), con interessi netti a 5,3 miliardi (-5%) e commissioni nette a 5,87 miliardi (-2,3%). In calo del 2,5% a 6,76 miliardi i costi operativi, per un rapporto cost/income sceso al 49,8%.
Nel solo terzo trimestre di quest’anno, l’utile netto si attesta invece a 1,044 miliardi, in crescita del 25,3% rispetto agli 833 milioni del terzo trimestre 2018, ma in calo del 14% rispetto a 1,216 miliardi del secondo trimestre dell’anno in corso. Il risultato è superiore alle attese degli analisti, che stimavano un utile trimestrale di 927 milioni. Intesa, in ogni caso, sottolinea che i numeri sono “pienamente in linea con gli obiettivi”.
Il Gruppo precisa in una nota che “nel 2019 è atteso un aumento del risultato netto rispetto al 2018, conseguente a una crescita dei ricavi, una continua riduzione dei costi operativi e un calo del costo del rischio”.
Intesa Sanpaolo fa sapere inoltre che la politica di dividendi per l’esercizio 2019 “prevede la distribuzione di un ammontare di dividendi cash corrispondente a un payout ratio pari all’80% del risultato netto”.
Quanto alla patrimonializzazione, è superiore ai requisiti normativi anche nello scenario avverso dello stress test Eba/Bce 2018: il Common equity tier 1 ratio pro-forma a regime è al 14,2%, tenendo conto dei dividendi maturati nei primi 9 mesi del 2019.
“Siamo particolarmente soddisfatti dei primi nove mesi del 2019 – commenta l’amministratore delegato del gruppo, Carlo Messina – in un contesto più complesso del previsto, Intesa Sanpaolo conferma la capacità di raggiungere risultati importanti, in linea con l’obiettivo di un utile netto superiore a quello del 2018. Confermiamo, allo stesso tempo, un pay out ratio dell’80% e siamo pertanto in linea con l’impegno di premiare ancora una volta i nostri azionisti con un significativo dividendo cash”.
Messina sottolinea che “l’utile netto dei primi nove mesi dell’anno, pari a 3,31 miliardi di euro, è il miglior risultato per i primi nove mesi dal 2008 grazie ad una solida performance nelle attività core”.
Per quanto riguarda il periodo luglio-settembre, secondo Messina si tratta del “miglior terzo trimestre dal 2007 per utile netto, mentre le commissioni sono le migliori di sempre per un terzo trimestre”.
Infine, il manager fa notare che nei primi nove mesi del 2019 l’istituto ha “aiutato circa 15.000 aziende a tornare in bonis” e che “dal 2014 il numero di queste imprese sale a 108.000”, con un impatto sull’occupazione pari a “più di mezzo milione posti di lavoro”.