Alla vigilia delle elezioni di domenica, l’Argentina torna ad attrarre le attenzioni dei mercati in vista del probabile sorpasso del peronista Alberto Fernandez su Mauricio Macri. È la miccia che potrebbe far deflagrare il settore degli Emergenti, già sotto stress per le violente proteste che stanno investendo il Cile, ex isola felice per gli investitori. E non solo. Reuters elenca le situazioni di crisi, frutto dello stress finanziario e del peggioramento delle condizioni di vita, che investe i Paesi a rischio: Hong Kong, Beirut, Cairo, Santiago, per citare i casi più evidenti. “Quello che sta avvenendo in Sud America – segnala Alessandro Fugnoli – la carica di rabbia che cova anche dove meno la si aspettava. I mercati non sembrano particolarmente scossi da queste vicende, ma è lecito pensare che la reazione delle élite sarà quella di accelerare ovunque possibile il processo di reflazione globale già iniziato da un anno”.
In questo contesto, insomma, i mercati accelerano grazie alle iniezioni di liquidità, ma tornano a temere le conseguenze di un confronto tra i grandi che da commerciale, si fa sempre più politica come dimostra il violento attacco del vicepresidente Usa Mike Pence alla Cina, uno “Stato di polizia quel il mondo non ha mai conosciuto”. L’accordo sui dazi, che probabilmente ci sarà, non chiuderà il conflitto, dunque.
WASHINGTON ATTACCA NIKE, INTEL VOLA
E ieri ne ha fatto le spese Nike, accusata da Washington di tradimento per aver ritirato dagli scaffali il merchandising degli Houston Rockets, una squadra di basket, dopo che un dirigente via tweet si era schierato con la protesta di Hong Kong.
Di qui le prese di beneficio sui mercati asiatici, mentre Wall Street si concentra sulle trimestrali che registrano note positive, come il balzo di Intel (+8%) dopo i conti che ridimensionano le paure sulla frenata dei chips alimentate dal tonfo di Texas Instruments, ma anche improvvise gelate: Amazon, nel dopo Borsa, è arretrata del 9% dopo un trimestre inferiore alle previsioni. Il fatturato è salito a 70 miliardi di dollari, in crescita del 24% su base annua, ma i profitti sono scesi a 2,1 miliardi di dollari, con un calo inatteso del 26%. E la capitalizzazione è scesa in pochi minuti di 80 miliardi di dollari.
E così i mercati, dopo aver salutato l’uscita di scena di Mario Draghi, si avviano a celebrare il terzo taglio dei tassi da parte della Fed, esito quasi scontato della riunione della prossima settimana.
Tutte in rosso le Borse asiatiche dopo l’intervento di Pence. Hong Kong perde lo 0,5%, deboli anche i listini cinesi e quelli coreani. In ribasso anche il Nikkei, l’unico segno più riguarda Sidney (+0,6%).
Incerta ma non lontana dai massimi Wall Street. Il buon andamento di Microsoft (+2%) e di altri titoli tech ha limitato le perdite di alcune trimestrali: Dow Jones -0,11%, S&P +0,19%. Nasdaq +0,81%.
Stamattina i future sulle Borse europee ripartono dai massimi di periodo segnati ieri.
STERLINA IN BILICO. JOHNSON VUOLE VOTARE IL 12 DICEMBRE
Frena ancora la sterlina: Il premier Boris Johnson lunedì chiederà al Parlamento britannico di appoggiare il ritorno anticipato alle urne il prossimo 12 dicembre.
DRAGHI SE NE VA, ARRIVA IL NUOVO QE
“Purtroppo tutto ciò che è accaduto dalla decisione di politica monetaria di settembre ha mostrato abbondantemente che la nostra determinazione ad agire tempestivamente era giustificata”. Mario Draghi ha fatto ricorso all’ironia per replicare alle critiche sul nuovo QE, l’eredità che il banchiere lascia all’Eurozona dopo otto anni in cui “ho cercato di rispettare il mandato nel miglior modo possibile”. E così come previsto il prossimo 10 novembre partirà il nuovo programma degli acquisti (QE) annunciato a metà settembre per 20 miliardi di euro al mese.
La sorpresa, relativa, è arrivata dai dati sull’andamento delle manifatture da cui emerge che è la Francia a tenere l’attività economica dell’area fuori dal territorio di contrazione. Giuseppe Sersale di Anthilia rileva che “un confronto tra i numeri tedeschi e francesi (il primo in recupero di 1.8 e l’altro stabile) e quello aggregato Eurozone (stabile) ci dice che il resto d’Europa ha visto in aggregato almeno un punto di ulteriore calo”.
MILANO AI MASSIMI DA 17 MESI
Piazza Affari saluta Draghi con un rialzo dello 0,79%. L’indice si è portato a 22-527 punti, per la prima volta oltre la barriera di 22.500 da 17 mesi.
Anche l’indice Eurostoxx (+0,5%) sale sui massimi da giugno 2018.
Francoforte guadagna lo 0,62%; Daimler sale del 5% nel giorno della pubblicazione dei dati del trimestre, l’utile operativo è salito dell’8%.
Parigi +0,55%; Madrid +0,14%.
La finlandese Nokia si sgretola dopo la pubblicazione dei dati del trimestre e l’allarme sull’utile, -22% ad Helsinki. Londra +0,98%.
L’euro è arretrato sul dollaro, con il cambio a 1,095, dopo aver toccato in seduta un rialzo a 1,115, in corrispondenza delle parole di Draghi secondo il quale le minori probabilità di una hard Brexit hanno consentito un miglioramento della situazione della zona euro.
OGGI L’ASTA CTZ, IN SERATA IL RATING DI S&P
Il Btp ha chiuso la seduta in rialzo, in linea con il resto dei bond euro. A fine seduta lo spread Italia-Germania è sceso a 131 punti da 134.
Il tasso del decennale di riferimento è sceso a 0,91% da 0,94%.
Gli investitori attendono per stasera a mercati chiusi il pronunciamento di S&P sul rating sovrano italiano (‘BBB’, outlook negativo).
In agenda oggi anche l’asta del nuovo Ctz 29/11/21, offerto per 2,5-3 miliardi di euro. In serata il titolo sul grey market quotava 100,11 con rendimento attorno a -0,05%.
Il Tesoro ha annunciato che offrirà martedì 29 6,5 miliardi di Bot a sei mesi (contro 6,6 in scadenza).
Il nuovo Btp Italia, nella fase riservata agli istituzionali, è stato sottoscritto al 76% da investitori domestici. L’importo totale è stato pari a 6,75 miliardi di euro – 2,987 miliardi presso clientela retail e 3,763 agli istituzionali.
STM E SAIPEM SUPERSTAR, OGGI TOCCA A ENI
Migliore titolo del listino principale Stm che balza dell’8,5% dopo i risultati del terzo trimestre migliori delle attese grazie alla domanda di chip più sofisticati destinati ai settori auto e smartphone. Nell’ultima parte dell’anno le vendite dovrebbero salire di circa il 5%, con margine lordo intorno a 38,2% (+/- 200 punti base), le previsioni sono leggermente inferiori alle aspettative.
Prenota un balzo in avanti anche la Juventus: il club bianconero e Fca hanno raggiunto un accordo per incrementare di 25 milioni a 42 milioni di euro il corrispettivo fisso annuo della sponsorizzazione Jeep per la stagione corrente e la prossima. La decisione è stata presa “in considerazione dell’eccellente performance sportiva della prima squadra”, si legge in una nota, e dell’aumento della riconoscibilità globale del marchio Juventus.
Sotto i riflettori Saipem (+5,4%) dopo aver battuto le attese nel terzo trimestre con un balzo del 26% degli utili ‘core’ grazie a un solido portafoglio ordini superiore alle stime degli analisti. Equita sottolinea i numeri che confermano i miglioramenti in termini di riduzione del debito e le indicazioni che danno maggiore visibilità nel settore offshore.
MEDIOBANCA BATTE LE STIME IN ATTESA DELL’ASSEMBLEA
Anche Mediobanca (+0,98%) ha battuto le stime degli analisti: i conti che hanno evidenziato nel primo trimestre dell’esercizio fiscale 2019-20 un utile netto in crescita tendenziale del 10% a 271 milioni di euro, battendo le stime del consensus fissato a 250 milioni. È il biglietto da visita di Alberto Nagel alla vigilia dell’assemblea cui Leonardo Del Vecchio parteciperà con una quota dell’8%. L’ad di Bper (-1,85%) Maurizio Vandelli, ha smentito l’esistenza di accordi con l’azionista Unipol alla ricerca di possibili partnership, compresa Ubi -2,88%. “Il mercato – ha detto – si diverte a fare il gioco delle coppie: a volte con Banco Bpm e con Ubi e poi magari dietro le quinte rimane Mps”.
In evidenza il gestito: Banca Generali +1,6%, Azimut+1,2%. Fineco +1%. Poste italiane +0,2%: entro la fine del 2020 tutta la rete venderà polizze assicurative di tutti i tipi, tranne le RC Auto.
FREANO TIM ED ATLANTIA
Telecom Italia in ribasso -0,8% con le azioni di risparmio -1,5% che fanno peggio delle ordinarie: pare che non ci siano spazi per far approvare la conversione in ordinarie entro fine anno.
In calo Atlantia (-0,73%). Moody’s ha esteso la sua review per un possibile downgrade dei rating di Atlantia e delle controllate Aspi e Adr.
Arretra anche Sias (-0,3%), che ha incrementato la partecipazione in due concessionarie autostradali del Nord Ovest dell’Italia, la A5 Torino-Ivrea e la A4/A5 Ivrea Santhia Torino Pinerolo con una spesa complessiva di 102 milioni di euro.
RADDOPPIANO GLI ORDINI DI SALINI
Maire Tecnimont lascia sul terreno il 4,7% dopo i risultati dei nove mesi che hanno visto un taglio della guidance sui ricavi per l’anno.
Ima (+3%): il Ceo ha detto che si crescerà privilegiando le acquisizioni.
Salini Impregilo +2%. I contratti vinti o in via di chiusura nei primi 9 mesi ammontano a oltre 6,9 miliardi euro, più del doppio rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Lo ha detto l’AD Pietro Salini a margine di un incontro con gli investitori.