Cala la domanda di energia elettrica in Italia a settembre (nonostante un giorno lavorativo in più rispetto al 2018 e – sorpresa – una temperatura media più bassa), ma la produzione di rinnovabili continua a crescere, in particolare eolico e idroelettrico. A rilevarlo è il consueto bollettino di Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale, secondo la quale la domanda di elettricità in Italia è stata di 26,7 miliardi di kWh, in flessione dell’1,2% rispetto allo stesso mese del 2018. Il dato destagionalizzato e corretto dagli effetti contrapposti di calendario e temperatura non modifica sostanzialmente la variazione (-1,3%).
La domanda dei primi nove mesi del 2019 risulta invece stazionaria (-0,1%) rispetto al corrispondente periodo del 2018. In termini rettificati la variazione diventa -0,2%. A livello territoriale la variazione tendenziale di settembre 2019 è risultata ovunque negativa: -1,6% al Nord, -1% al Centro e -0,5% al Sud. In termini congiunturali, il valore destagionalizzato e corretto dagli effetti di calendario e temperatura dell’energia elettrica richiesta a settembre 2019 ha fatto registrare una variazione negativa (-1%) rispetto al mese precedente (agosto 2019). Tale risultato porta il profilo del trend su un andamento stazionario.
Nel mese di settembre, secondo quanto comunicato da Terna sul proprio sito, la domanda di energia elettrica è stata soddisfatta per l’89,7% con produzione nazionale e per la quota restante (10,3%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. In dettaglio, la produzione nazionale netta (24,1 miliardi di kWh) è risultata in leggera flessione (-0,1%) rispetto a settembre 2018. In crescita le fonti di produzione eolica (+24%), idrica (+5,8%) e geotermica (+1,1%); in flessione le fonti di produzione termica (-2,4%) e fotovoltaica (-1,3%).