Atroce ricatto del presidente turco Erdogan all’Europa: “Se provate a presentare la nostra operazione in Siria (Ndr. contro i curdi) come un’invasione, apriremo le porte e vi manderemo 3,6 milioni di migranti” che si sono rifugiati in Turchia e che l’Europa ha pagato con aiuti economici ad Ankara perchè restassero lì. E’ quanto ha dichiarato, con toni minacciosi, il presidente Erdogan parlando al Parlamento turco per illustrare l’operazione contro i curdi nel Nordest della Siria, dove sono cominciati i bombardamenti.
Immediata la protesta di tutti i Paesi europei e degli Usa. Il ministro degli Esteri italiano, Luigi Di Maio, ha convocato l’ambasciatore turco a Roma pretendendo spiegazioni. “Inaccettabili – ha detto il ministro – le minacce di Erdogan sui profughi”.
Intanto nei primi scontri tra turchi e curdi si segnalano 5 morti e 70 feriti in territoro turco. Sono in corso anche raid aerei e terrestri. Ankara sostiene di aver “liberato” dai curdi 8 villaggi, ucciso 109 “terroristi curdi” e colpito 181 postazioni curde.
Il portavoce della Federazione curda della Siria del Nord ha lanciato l’allarme: “Rischiamo un genocidio”. I bombardamenti turchi colpiscono anche i civili: in 36 ore di fuoco sono già 60 mila gli sfollati.
Dopo infinite giravolte, il presidente americano Donald Trump ha dichiarato: “Seguo la situazione da vicino. Se la Turchia non agirà secondo le regole sarò colpita molto duramente sia finanziariamente che con delle sanzioni. L’operazione turca è una cattiva idea: gli Usa non l’appoggiano”