Una nuova società interamente dedicata ai mutui e soprattutto al credito al consumo, perché “in regime di tassi bassi, per le banche attività come i prestiti personali e cessione del quinto rappresentano gli impieghi più redditizi. Gli unici che, se fatti bene, hanno una marginalità interessante”: Credem ha così dato vita ad Avvera, società di intermediazione finanziaria con un brand nuovo e indipendente da quello della casa madre, che si propone – nelle parole dell’Ad Lorenzo Montanari – di diventare “un contenitore end-to-end altamente specializzato, in grado di occuparsi a 360 gradi dei finanziamenti alle famiglie”. Se infatti il sostegno all’economia reale “è doveroso”, ancorché poco redditizio, quello ai clienti privati e alle famiglie “è un business molto competitivo, che tutti vogliono fare”.
Ecco perché Credem punta fortemente su questo segmento, al punto da lanciare una società tutta nuova, che sostituisce Creacasa srl (che si occupava solo di mutui) incorporando le attività di cessione del quinto (prima gestite in seno al gruppo), alle quali aggiunge i prestiti personali e i prestiti finalizzati. Con due ambiziosi obiettivi: diventare una società open market, cioè aperta a tutti e non solo ai clienti della banca Credem, e arrivare da qui al 2022 ad intermediare 450 milioni di euro di nuovi mutui ed erogare oltre un miliardo di euro all’anno di finanziamenti, “di cui 700 milioni di prestiti personali e finalizzati e 350 milioni di cessione del quinto”, spiega ancora l’amministratore delegato di Avvera, Montanari.
I prestiti finalizzati, ha aggiunto il manager emiliano nella conferenza stampa di presentazione a Milano, saranno limitati a tre ambiti ben definiti: “automobili, arredamenti e servizi, mentre resterà fuori per motivi strategici e di posizionamento la grande distribuzione. Non faremo ad esempio prestiti per chi compra uno smartphone, ci interessa intercettare clienti ai quali poi proporre altri prodotti”. L’altra grande novità della strategia di Avvera sono le partnership commerciali, per distribuire al meglio i prodotti e anche per vendere il know how del gruppo Credem a istituti minori che vogliono partecipare a questo business: “Faremo anche da fabbrica-prodotto per le altre banche ed è questo tra l’altro uno dei motivi per cui abbiamo una società nuova, con un logo diverso da quello di Credem: per poter lavorare con altre banche”, ha spiegato Montanari.
L’obiettivo finale è quello di sostenere le famiglie, in un periodo storico in cui i consumi stentano a decollare: “Vogliamo rispondere efficacemente a tutte le esigenze che si manifestano nella vita delle famiglie, dall’acquisto dell’abitazione alle spese necessarie per l’istruzione, al matrimonio o all’acquisto di un’auto. Le priorità sono competenza e qualità, il costo in alcuni casi passa quasi in secondo piano”.