Controsorpasso Inter! La squadra di Conte batte anche la Lazio e si riporta in vetta alla classifica, con due punti di vantaggio sulla Juventus di Sarri e ben sei sul Napoli di Ancelotti, sconfitto dal Cagliari e mandato a distanza di sicurezza. Percorso netto quello dei nerazzurri, arrivati alla quinta vittoria in altrettante partite, ruolino di marcia da scudetto, o quantomeno da chi vuole provare a giocarselo.
La gara di ieri, rispetto al derby di sabato, è stata decisamente più sofferta, con Handanovic protagonista ancor più del match winner D’Ambrosio, ma proprio per questo, al di là dei campanilismi, ha ancor più valore. I campionati infatti si vincono con le partite sporche, conquistando il bottino pieno anche quando le gambe girano meno del dovuto, con i gregari che finiscono per sopperire alle mancanze dei colleghi più glamour.
A decidere la sfida con la Lazio è stato D’Ambrosio con un colpo di testa su cross di Biraghi (23’), uno spot perfetto in questo senso, oltre che l’ennesima dimostrazione di quanto Conte sia bravo a tirar fuori il massimo da tutti gli elementi della rosa, anche da quelli che giocano meno. Da lì in poi però va detto che è stata la Lazio a fare la partita, almeno fino a inizio ripresa. Correa ha prima sbagliato un gol a tu per tu con Handanovic, poi si è visto stoppare un tiro a botta sicura dallo stesso capitano nerazzurro, salito in cattedra con una serie di interventi spettacolari, ancora sullo stesso argentino e su Bastos.
Nel secondo tempo invece, dopo un’altra occasione capitata sulla testa di Correa, i ritmi sono calati e l’Inter ha potuto gestire le forze fino alla fine, portandosi così a casa un’altra vittoria, la quarta (su cinque) senza subire gol. Un bel biglietto da visita per le rivali, ormai consapevoli che i nerazzurri sono tutt’altro che un fuoco di paglia.
“La partita va divisa in due parti, dopo il vantaggio abbiamo preso qualche infilata ed è stato bravo Handanovic, ma nel secondo tempo è uscita la nostra personalità e abbiamo dominato – l’analisi di Conte. – Non è da tutti fare cinque vittorie consecutive così, vengono dal lavoro e da una mentalità che si sta consolidando. Detto ciò c’è da crescere ancora tanto e abbiamo giocatori che devono ancora fare vedere le proprie qualità”.
Ma le emozioni non sono ancora finite: stasera infatti ci sarà Torino-Milan, ultimo appuntamento di questo turno infrasettimanale. Partita per cuori forti, tra due squadre in grande difficoltà e, dunque, bisognose di riscatto. È chiaro però che la pressione maggiore ce l’hanno i rossoneri, costretti a vincere per archiviare il derby, o quantomeno per provare a renderlo meno doloroso. Il mirino, di riflesso, è puntato soprattutto su Giampaolo, sin qui incapace di dare un’identità alla squadra e, per qualcuno, già a rischio esonero.
“Non penso mai a certe cose, solo a fare bene il mio lavoro” ha glissato il tecnico, ma è chiaro che il clima attorno a lui si è fatto pesante, rendendo la doppia sfida con Torino e Fiorentina (domenica sera) quasi fondamentale. “Dopo il derby c’è delusione, abbiamo il dovere di ripartire e rimettere a posto le cose – ha proseguito. – La squadra lavora bene e questa è la cosa più importante, ha messo da parte la delusione di sabato. Bisogna reagire a testa alta, ripartire con determinazione anche perché ci aspetta una gara ostica, contro un Torino forte fisicamente e con buone individualità. Ma noi andremo là a fare la nostra partita”.
Tanta tensione anche in casa granata, dove le scorie post Genova sono ancora vive e vegete, specialmente per via di alcuni episodi arbitrali molto discussi. “Quando diventi forte, in questo mondo, inizi a dare fastidio – ha sbottato Mazzarri. – Già l’anno scorso ci mancavano sei-sette punti che ci sono costati l’Europa, purtroppo cominciamo a fare paura e dunque aumentano i nemici”.
Il clima in campo si prospetta così bollente, per entrambe le squadre. Giampaolo, dopo le critiche post derby, cambierà qualche uomo nel suo inderogabile 4-3-1-2, dunque Donnarumma in porta, Calabria, Musacchio, Romagnoli ed Hernandez in difesa, Kessié, Bennacer e Calhanoglu a centrocampo, Suso alle spalle della coppia offensiva composta da Piatek e Leao.
Consueto 3-5-2 anche per Mazzarri, che risponderà con Sirigu tra i pali, Izzo, Lyanco e Bremer nel reparto arretrato, De Silvestri, Baselli, Rincon, Laxalt e Verdi in mediana, Berenguer e Belotti in attacco.