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Tim: l’addio di Conti e la conversione delle risparmio

Il presidente della compagnia telefonica ha annunciato di essere pronto a fare un passo indietro per favorire la pace tra i soci. E la Borsa scommette sull’operazione risparmio, titoli in rialzo

Tim: l’addio di Conti e la  conversione delle risparmio

Il presidente di Telecom Italia, Fulvio Conti, è pronto a fare un passo indietro per favorire la pace tra i soci e lo ha comunicato con una nota formale che non indica però i tempi entro cui maturerà la sua decisione. Ma più che il toto-nomine sul possibile successore (previsto nell’immediato l’interim dell’Ad Luigi Gubitosi) quello che preme agli investitori è la via quasi obbligata della conversione delle azioni di risparmio in ordinare. E questo spiega la crescita de titolo che corre in Borsa: Telecom cresce dell’1,05% sulle azioni ordinarie e del 2,7% sulle azioni di risparmio.

Il primo appuntamento è fissato per il 26 settembre quando si riunirà il consiglio d’amministrazione ma Conti non ha indicato alcuna data entro la quale potrebbe avvenire la sua uscita.

Ho sempre interpretato il mio ruolo di Presidente – si è limitato a dire in un comunicato di giovedì sera – come servizio all’azienda. 
Con questo spirito e alla luce del rinnovato clima di fiducia e collaborazione all’interno del Consiglio e tra gli azionisti, che sono convinto sia anche frutto del lavoro comune e del mio personale impegno, sto valutando l’opzione di fare un passo indietro laddove questo possa contribuire a un ulteriore miglioramento dell’equilibrio all’interno del Board e dei rapporti tra gli azionisti. 
Per un ordinato svolgimento delle attività societarie, e nel doveroso rispetto delle prerogative e delle responsabilità di ciascuno, le determinazioni rispetto a questo tema debbono essere, e se del caso saranno, discusse e assunte nelle sedi preposte e nei tempi idonei.

Il comunicato, letto dagli investitori, ha preso una chiara direzione di marcia, in attesa che si chiarisca il resto del quadro di governance. E cioè la via della conversione delle azioni di risparmio che diventerebbe necessaria per equilibrare il nuovo board a conduzione Vivendi-Cdp ed evitare l’Opa obbligatoria che scatterebbe – sopra la soglia del 25% – qualora venisse dimostrato il concerto fra i due soci di riferimento. Vivendi ha infatti in mano quasi il 24% del capitale Telecom, mentre Cdp sfiora il 10%.

Ecco allora che tornerebbe utile e urgente l’operazione di conversione delle risparmio che il Fondo Elliott aspetta da tempo e che potrebbe segnare il vero successo ottenuto dal fondo americano che punta ad un incremento del valore del suo investimento in Tim e che potrebbe a quel punto incassare e uscire. Tutti scenari ancora da costruire ma sui quali la Borsa scommette, con Fulvio Conti a fare da garante in attesa del “passo indietro” annunciato.

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