Parte il Conte bis. Giuseppe Conte ha ricevuto dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, l’incarico di formare un nuovo Governo. Il Premier ha accettato scegliendo la classica formula della riserva e avvierà oggi stesso a Montecitorio le consultazioni “con tutti i gruppi parlamentari che hanno manifestato di essere disponibili a sostenere questo progetto politico”.
“Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ringrazio, mi ha conferito l’incarico di formare un governo, incarico che ho accettato con riserva”, ha annunciato Conte nel corso della conferenza stampa successiva all’incontro con il capo dello Stato.
“Preciso subito che non sarà un governo contro”, dice Conte rispondendo a distanza alle parole pronunciate ieri dal leader della Lega, Matteo Salvini. “Sarà un Governo per. Per il bene dei cittadini, per modernizzare il Paese, per rendere la nostra Nazione più competitiva”. E ancora: “per l’ambiente”, “la tutela della biodiversità e dei mari”, per “una istruzione di qualità”, una “ricerca all’avanguardia”, “infrastrutture sicure e reti efficienti”, per la valorizzazione del “patrimonio artistico e culturale”. Il progetto del Premier incaricato prevede di creare un’Italia che sia “un modello di riferimento per lo sviluppo sostenibile. Che non lasci che le proprie energie giovanili si disperdano fuori dai confini nazionali e che coinvolga un Mezzogiorno rigoglioso”.
“Realizzerò un Governo nel segno della novità”, ha affermato il Premier incaricato, mandando un segnale al PD che più volte ha ripetuto la necessità di formare un governo di svolta, in forte discontinuità con il precedente. “È anche quello che mi chiedono le forze politiche – ha precisato – che hanno annunciato la volontà di darmi il loro appoggio”
La priorità del nuovo Esecutivo sarà, e non poteva essere altrimenti, quella di varare una manovra di Bilancio “che contrasti l’aumento dell’Iva e che tuteli i risparmiatori con solida prospettiva di sviluppo sociale”, ha detto il Premier incaricato. Lavoreremo per “un Paese migliore, un Paese che abbia infrastrutture sicure, reti efficienti, che si alimenti con energie rinnovabili, che valorizzi i beni comuni, che integri stabilmente nella propria agenda politica il benessere eco-sostenibile, che rimuova diseguaglianze di ogni tipo”.
“Siamo agli albori di una nuova legislatura Ue e dobbiamo recuperare il tempo perduto per consentire all’Italia il ruolo da protagonista che merita. Il Paese ha l’esigenza di procedere speditamente”, ha precisato Conte.
“La prospettiva di avviare una nuova esperienza di governo con una maggioranza diversa mi ha sollevato più di qualche dubbio. L’ho superato con la consapevolezza di aver sempre agito nell’interesse dei cittadini, non rispondendo a interessi di parte o di singole forze politiche”.
Conte avrà davanti a sé un lavoro impegnativo. Già a partire da oggi proverà a stilare un programma comune tra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle e soprattutto a formare la squadra di ministri e sottosegretari che dovrebbe sostenerlo. Sarà il secondo il nodo più importante da sciogliere, soprattutto per quanto riguarda i vicepremier. Da un lato c’è il leader pentastellato, Luigi Di Maio, che secondo le indiscrezioni non avrebbe nessuna intenzione di rinunciare alla carica e vorrebbe ancora una volta un esecutivo con due vice – un esponente del M5S e un altro del PD – ad affiancare Conte. Dall’altro c’è invece il PD, che dopo aver ceduto sul nome del Premier, rivendica la necessità di creare una sola vicepresidenza per far da contrappeso a Conte, che i democratici non considerano affatto una figura terza ma pura rappresentanza politica del Movimento. Per sciogliere la matassa il Premier potrebbe addirittura decidere di non avere nessun vice assegnando però il ruolo di sottosegretario alla presidenza del consiglio a un esponente Dem. Le opzioni sono dunque tutte sul tavolo e potrebbero coinvolgere, nel più classico dei gioco di pesi e contrappesi, anche i tre ministeri chiave: Interni, Economia ed Esteri.
Sullo sfondo aleggia inoltre l’ombra del voto su Rousseau cui saranno chiamati gli iscritti al Movimento 5 Stelle. Non è ancora chiaro, quale sarà la domanda né come l’esito della votazione potrà incidere sul futuro del nuovo Governo.
Mentre si attendono le reazioni dei grillini, arrivano quelle dei mercati. Durante il discorso di Conte Piazza Affari ha cominciato a correre e attualmente viaggia rialzo dell’1,9% a 21.398 punti realizzando la miglior performance tra le principali Borse europee. In picchiata lo spread, sceso a quota 165,5 punti (-6,07%) dai 239 di metà agosto.