Serie A, la caccia ricomincia. Inutile dire che la “preda in fuga” è sempre la stessa, ovvero quella Juventus reduce da 8 scudetti consecutivi e, ancora una volta, favorita ai blocchi di partenza. Certo, rispetto all’anno scorso il gap dalle inseguitrici sembra essersi quantomeno ridotto, anche se molto, se non tutto, dipenderà dal mercato. E’ evidente infatti che la griglia sia ancora incompleta e, di conseguenza, soggetta a variazioni: i 10 giorni che mancano al gong possono sparigliare le carte, per quanto sembra improbabile riescano a farlo in modo così eclatante.
Stando ai valori attuali, è innegabile che la Juventus parta nuovamente davanti a tutti. Gli acquisti di De Ligt, Rabiot e Ramsey hanno potenziato la rosa, ora però bisogna vedere cosa accadrà sul fronte cessioni: saranno quelle, infatti, a decretare il voto finale al lavoro di Paratici, oltre che a stabilire se Sarri potrà contare su un altro pezzo da 90 come Icardi per il suo attacco. Già, Maurito: molto di questa lotta scudetto sembra girare attorno a lui. Se non andrà alla Juventus sarà con ogni probabilità il Napoli a goderne, sempre che non decida di imputarsi e restare all’Inter.
In poche parole l’argentino, a meno di clamorosi colpi di scena, giocherà in una delle tre che si contenderanno il titolo, o quantomeno le prime posizioni del campionato. Subito dietro ai bianconeri infatti ci sono azzurri e nerazzurri, in rigoroso ordine di preferenza. Ancelotti, per la prima volta dopo tempo immemore, può presentarsi al via con una rosa rinforzata e non solo a livello numerico. De Laurentiis infatti gli ha acquistato Manolas e Lozano e, cosa ancor più importante, non ha ceduto nessuno dei suoi pezzi pregiati.
Si può dire senza paura di esser presi per pazzi che il Napoli, dalla cintola in giù, non ha nulla da invidiare alla Juve, il problema però si pone se si analizza l’attacco, vero tallone d’Achille degli Ancelotti’s. Una punta di pregio, con tutto il rispetto per Milik, manca come il pane e il solo Lozano non basta per accorciare il gap: ci vuole uno come Icardi, allora sì che gli azzurri potrebbero davvero far paura ai campioni d’Italia. Diversamente servirà ingegnarsi e far sì che il gioco colmi le lacune e qui toccherà ad Ancelotti, l’unico ad avere un anno di vantaggio rispetto alle concorrenti.
Sarri e Conte infatti, pur con i dovuti distinguo, vivranno le inevitabili incognite dell’essere “nuovi”, un qualcosa che però può anche trasformarsi in un surplus. In casa Inter, per esempio, si ha la sensazione che Antonio abbia portato una ventata d’aria fresca, oltre che regole ferree e la consueta organizzazione di gioco. L’ex capitano della Juve è indubbiamente il punto di forza dei nerazzurri, il vero top player di un mercato che ha comunque portato in dote qualità e quantità. Anche qui il giudizio definitivo è però sospeso: i prossimi giorni ci diranno se l’Inter, oltre a Lukaku, Barella, Sensi e Godin, potrà contare su uno o più rinforzi in attacco e a centrocampo, ma anche quale sarà il destino finale di Icardi.
Queste le prime tre, o quantomeno le candidate a diventare tali: il resto è tutto da verificare, a cominciare dalle romane e dal Milan, ad oggi (sottolineiamolo ancora) le più indicate a lottare per il quarto posto. Roma e Milan hanno cambiato molto, a cominciare dalle guide tecniche, entrambe improntate alla ricerca dei risultati attraverso il gioco offensivo. Strategie rischiose ma tutto sommato inevitabili: nella scorsa stagione, infatti, i “risultatiti” Gattuso e Ranieri non sono riusciti a raggiungere la Champions.
I rossoneri sono un vero e proprio cantiere aperto, con numerosi giocatori in uscita e altrettante idee in entrata, ora non resta che capire se Boban e Maldini, nella concitazione di questi giorni, riusciranno a concretizzare il tutto in un progetto ben definito o se Giampaolo, proprio come nel precampionato (e, a questo punto, anche nel debutto di Udine), dovrà sostanzialmente cavarsela con la squadra dell’anno scorso. Un po’ più avanti, ma neanche di tanto, la Roma, che quantomeno ha risolto nel migliore dei modi le vicende Dzeko e Zaniolo, garantendosi così due tasselli fondamentali per Fonseca, la vera grande novità di questo campionato.
Da non sottovalutare la Lazio, al solito in sordina ma capace di confermare in blocco tutti i suoi top player (Milinkovic-Savic in particolare) e Simone Inzaghi, ormai una garanzia. Occhio poi alle possibili sorprese Atalanta (con l’incognita Champions da gestire), Torino, Fiorentina (ieri è sbarcato Ribery), Sampdoria, Genoa e Cagliari, tutte in grado di ambire alla parte sinistra della classifica. La griglia della Serie A sembra essere questa, ma con un asterisco bello grosso chiamato mercato. E questo, con ancora 10 giorni di trattative a disposizione, è tutt’altro che un dettaglio.