Lieve rimbalzo delle Borse già frenate dalla sfida valutaria tra Cina e Usa. A placare per ora i venti di guerra ci ha pensato Pechino annunciando nella notte misure che hanno frenato la discesa dello yuan. Milano avanza dello 0,4% circa, ancora sotto quota 21 mila punti. In salita anche le altre piazze: Parigi +1%%, Francoforte +0,7%. In Germania gli ordini di fabbrica hanno segnato in giugno un incremento del 2,5%. Poco mossa Londra (+0,9%). L’euro salito stanotte a1,125 su dollaro, ha invertito la rotta ed ha annullato i guadagni, il cross è a 1,120.
Tra i settori spicca il rialzo dei media, con Vivendi (+6,3%) che balza sulla notizia della possibile vendita dl 10% di Universal Music Group alla cinese Tencent.
L’affondo di Donald Trump sui dazi continua comunque a produrre i suoi effetti sul fronte dei dazi. Secondo Jan Hatzius, capo economista di Goldman Sachs, non ci sarà un accordo tra i due Big prima delle elezioni Usa del novembre 2020. Hatzius si aspetta che la Fed riduca i tassi di interesse altre due volte, con chance del 75% per settembre e del 50% per ottobre.
Resta al minimo storico il rendimento del Bund, poco mosso a (-0,53%). Lo spread Btp/Bund scende a 204 punti base anche se il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ha di nuovo minacciato il voto anticipato.
L’oro, arrivato stanotte sui massimi dal 2013, è in calo dello 0,3% a 1.460 dollari l’oncia.
Rimbalza il petrolio: +0,4% a 55,1 dollari, dal -3,5% di ieri. A Milano salgono Eni +0,2% e soprattutto Saipem +2%.
In grande evidenza Fca (+2,5%). Pirelli +0,1%.
Il settore Lusso recupera posizioni sull’onda del precario equilibrio di Hong Kong dopo lo sciopero di lunedì. Lvmh, colpita ieri da un’ondata di vendite, oggi recupera a 352,60 euro + 2,72%. A Piazza Affari Moncler +1%. Ferragamo +2%. Sale anche Brunello Cucinelli (+4%). Jefferies alza il giudizio a Buy, target price a 34 euro. Avanza anche Tod’s +3%, nel giorno dei dati del trimestre.
Una boccata d’ossigeno per Stm (+0,3%): in giugno le vendite mondiali di chip sono scese del 17% anno su anno, è il sesto mese consecutivo di calo.
Nel comparto del credito Banco Bpm sale dello 0,4% in attesa dei conti oggi all’esame del cda.
In forte rialzo Fineco Bank (+2,78%). Mediobanca abbassa a 9,2 euro il target price della banca dopo i conti, sotto le attese su ricavi e margini. Ora che viaggia senza l’aiuto di Unicredit, il Cet 1 ne risente (pur al 17,8%).
Fuori dal paniere principale Confinvest, leader sul mercato italiano del trading di oro fisico, è sospesa per eccesso di rialzo.