A dicembre scade il contratto di categoria dei metalmeccanici, e i sindacati sono già pronti al confronto con la Federmeccanica: “Dopo alcuni mesi di confronto – dichiarano in una nota congiunta Marco Bentivogli segretario generale Fim, Francesca Re David segretaria generale Fiom, e Rocco Palombella, segretario generale Uilm – abbiamo realizzato unitariamente la piattaforma con cui avviare la discussione sul rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) dei metalmeccanici. Il 31 dicembre 2019 scade il CCNL Federmeccanica – Assistal firmato unitariamente da Fim, Fiom e Uilm il 26 novembre 2016. L’obiettivo che le Organizzazioni sindacali dei metalmeccanici si pongono è il rinnovo di un contratto nazionale, condiviso dalle lavoratrici e dai lavoratori metalmeccanici, sottoscritto da Fim, Fiom, e Uilm e Federmeccanica-Assistal, e quindi il rilancio del lavoro industriale a partire dal settore metalmeccanico”.
“Nella piattaforma – prosegue il documento – si chiede un aumento del salario dell’8% sui minimi contrattuali, relativo al periodo 2020-2022. Dopo la premessa, la piattaforma si articola nei seguenti paragrafi: Relazioni industriali, diritti di partecipazione e politiche attive; Contratto delle competenze, Inquadramento, Formazione; Welfare Integrativo; Ambiente, Salute e sicurezza sul lavoro; Mercato del lavoro e appalti; Orario di lavoro; Diritti e Tutele; Salario; Percorso democratico”.
Il documento rappresenta una sintesi delle posizioni di Fim-Fiom-Uilm. Per una prima valutazione sono stati convocati i consigli unitari di Fim-Fiom-Uilm il 4 settembre a Roma. Dopo i consigli unitari si potranno dunque avviare le assemblee in tutti i luoghi di lavoro e la consultazione certificata con voto segreto delle lavoratrici e lavoratori come previsto dal T.U. 2014. Se l’esito sarà favorevole, la piattaforma si rivolgerà a Federmeccanica e ad Assistal per iniziare al più presto il negoziato che porti ad un rinnovo per i lavoratori metalmeccanici.
Per Marco Bentivogli (Fim): “Non abbiamo alternative nella strada che dal 2016 ha avviato l’innovazione della contrattazione, è il momento di aumentare i salari e costruire un contratto che abbia a cuore le competenze dei lavoratori. Il lavoro e le produzioni sono cambiate, i contratti non possono guardare al passato. E’ la strategia più forte per difendere qualità dell’occupazione, crescita salariale e stabilità del lavoro. E’ ora che Federmeccanica accolga la sfida nei contratti e non solo nei convegni. Non si può valorizzare il lavoro con i minimi salariali più bassi d’Europa. Scommettiamo insieme sul lavoro industriale.”
Per Francesca Re David (Fiom): “Questa è la prima piattaforma unitaria dei metalmeccanici dal 2006. Siamo in presenza di una piattaforma importante che si pone l’obiettivo di rispondere alla giusta richiesta dei lavoratori di un aumento consistente delle retribuzioni e di fare i conti con i cambiamenti intervenuti in questi anni nel mondo del lavoro e nei modelli organizzativi delle imprese, allargando le tutele e i diritti, in particolare negli appalti, contrastando la precarietà, e riconoscendo il valore del lavoro attraverso interventi sulla formazione e sul’inquadramento professionale. È importante aver definito il vincolo del percorso democratico con il voto dei lavoratori sulla piattaforma e sull’eventuale accordo.”
Per Rocco Palombella (Uilm): “Questa ipotesi di piattaforma condivisa con Fim e Fiom rappresenta il primo passo importante per avviare con il piede giusto il rinnovo del contratto dei metalmeccanici. Si tratta certamente del più importante del settore industriale poiché coinvolge 1 milione e 400mila lavoratori. Mentre il rinnovo del 2016 è stato caratterizzato da un rafforzamento del welfare contrattuale, in questo del 2020 abbiamo concentrato le nostre richieste su rilevanti incrementi salariali nelle retribuzioni minime. Infatti, la nostra richiesta si pone l’obiettivo di colmare un deficit negativo che è stato provocato dai lunghi anni di crisi. Con questo rinnovo quindi, ci poniamo l’obiettivo di far aumentare il potere d’acquisto diminuito anche a causa dell’alta tassazione che grava sul lavoro dipendente.”