Edison archivia il primo semestre in rosso di 406 milioni di euro, un risultato che si confronta con l’utile netto di 62 milioni registrato nello stesso periodo del 2018. Il gruppo spiega che il bilancio comprende “la perdita netta per 518 milioni di euro delle attività Exploration and production, oggetto di dismissione, su cui hanno pesato, tra l’altro, effetti negativi in conseguenza delle evoluzioni intervenute nel primo semestre 2019, in particolare sul regolamentare e in termini andamento dello scenario di mercato del brent e del gas, nonché una quota di goodwill”.
Il risultato netto da Continuing Operations, ossia escludendo le attività in dismissione dell’E&P, tocca quota 121 milioni di euro, in crescita del 73% rispetto ai 70 milioni di euro messi a segno nel primo semestre dell’anno scorso.
I ricavi di vendita sono saliti del 2,3%, a 4.307 milioni di euro rispetto allo stesso periodo del 2018, beneficiando della buona performance della filiera energia elettrica.
Il margine operativo lordo (Ebitda) ha registrato un incremento del 37,8%, a 328 milioni di euro, dai 238 milioni del periodo gennaio-giugno 2018.
Il risultato operativo (Ebit) è aumentato invece da 98 a 167 milioni, mentre il debito finanziario netto è sceso a 298 milioni dai 581 milioni del primo gennaio 2019.
“A seguito dell’annunciata dismissione del business E&P, della recente acquisizione nel settore delle rinnovabili e considerata la migliorata performance delle attività elettriche e del gas”, Edison rivede le stime di Ebitda per l’intero 2019 in un intervallo compreso tra 550 e 600 milioni di euro, con un incremento di circa 50 milioni di euro rispetto alla precedente indicazione, a perimetro costante.
