Rialza la testa l’industria del risparmio gestito dopo mesi di difficoltà. Il mese scorso la raccolta netta è salita di 1,5 miliardi di euro, grazie soprattutto all’apporto dei fondi aperti (+2,2 miliardi) che riprendono fiato dopo il profondo rosso segnato nel mese di maggio, quando i deflussi erano stati pari a 5,5 miliardi di euro. Il patrimonio gestito tocca un nuovo record, superando i 2,195 miliardi di euro (dai 2.150,8 miliardi del mese precedente. -759 milioni invece il risultato delle gestioni di portafoglio. Questi i dati più rilevanti contenuti nella massa mensile di Assogestioni.
Scendendo nei dettagli, tra i fondi aperti, a registrare le migliori performance sono gli obbligazionari (+1,2 miliardi) seguiti dai monetari (+963milioni), dai flessibili (+345 milioni) e dai bilanciati (+193 milioni). Segno meno invece davanti agli azionari che chiudono il mese a -454 milioni seppur in miglioramento da maggio (-2,7 miliardi). Stabili i fondi chiusi, il cui saldo si ferma a +12 milioni. Giù sia i retail (-119 milioni) che gli istituzionali (-640 milioni).
Sotto il profilo delle masse le gestioni collettive totalizzano 1.083,4 miliardi di euro (49,3% del totale), concentrati per 1.022,7 miliardi (46,6%) nei fondi aperti (da 1.003,9 miliardi a maggio, 46,7%), mentre il patrimonio dei fondi chiusi è pari a 60,7 miliardi (2,8%), da 59,9 miliardi.
Per quanto riguarda gli attori principali, secondo quanto si legge nella mappa mensile di Assogestioni, il gruppo Generali ha registrato deflussi per 119,3 milioni di euro, ma rimane saldamente al “comando” quanto a patrimonio gestito: 504,8 miliardi, pari al 23,6% del comparto. Il gruppo Intesa Sanpaolo mette a segno una raccolta netta positiva per 2,4 miliardi (Eurizon +2,47 miliardi e Fideuram -67 milioni), con masse gestite per 400,7 miliardi (18,8% del comparto). Terzo posto per Amundi, con 190,6 miliardi di patrimonio (8,9% del totale) e un saldo negativo a giugno per 707 milioni.