È morto nella notte Giampiero Pesenti, all’età di 88 anni. Ingegnere e industriale, Pesenti è stato presidente di Italmobiliare e di Italcementi prima della cessione alla tedesca Heidelberg nel 2015 da parte della famiglia. E’ stato uno dei protagonisti dell’industria e della finanza italiana del dopoguerra.
Nato a Milano il 5 maggio 1931, Pesenti iniziò la sua attività in Italcementi nel 1958, diventando dapprima direttore generale. Entrò nel consiglio d’amministrazione nel 1967, per poi acquisire le cariche di presidente e consigliere delegato alla scomparsa del padre Carlo, nel 1984. Fra il 2014 e il 2017 è stato presidente onorario.
“Tutte le persone hanno caratteri diversi, pur nella differenza mi sento accomunato a mio padre in molti modi di pensare e di agire, ma soprattutto nel grande desiderio di intraprendere”, sottolineava per dimostrare la continuità dell’impegno imprenditoriale.
Sotto la guida di Pesenti, Italcementi ha avviato la strada dello sviluppo e assunto una dimensione globale, acquisendo nell’aprile del 1992 Ciments Francais, società due volte più grande del gruppo bergamasco.
Pesenti ha inoltre partecipato ai patti di sindacato di Mediobanca e di Rcs – di cui è stato presidente per 9 anni, fino al 2013 – e ha ricoperto la carica di vicepresidente di Confindustria dal 1992 al 1996.
Negli anni, Pesenti ha ricoperto numerosi incarichi nei consigli di amministrazione di varie società, tra cui Mediobanca, Pirelli, Ras, Falck, Fiat, Montedison, Rizzoli Corriere della Sera, Credito italiano/Unicredit, Mittel.
“Un grande gruppo industriale non può disinteressarsi della finanza – ricordava spesso – è assurdo distinguere fra finanza cattolica e finanza laica. Io ho buoni rapporti con tutti”.
Nel 1977 Pesenti è stato nominato Grand’Ufficiale e nel 2009 Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Cavaliere del Lavoro dal 1989, ha ricevuto anche la Legion d’Onore dal Presidente della Repubblica Francese nel 2004.