Prende velocità la Borsa italiana, ribaltando così l’avvio debole, condizionato, oltre che dall’andamento negativo di Wall Street, dallo scivolone del colosso tedesco Sap: la principale società di software del Vecchio Continente (la più capitalizzata di Francoforte) lascia sul terreno il 6,3% dopo aver ridotto le stime sugli utili.
Altro copione a Milano (+0,5%, attorno a 22.200 punti), dopo aver annullato le perdite italiane. Francoforte, pur avendo dimezzato il rosso iniziale, arretra ancora dello 0,4% circa, Parigi + 0,2%, Madrid -0,6%. Londra cede lo 0,5 % circa.
Il Beige Book ha confermato ieri sera che, sotto la pressione delle tensioni commerciali, l’economia Usa ha ridotto la crescita.
Sul mercato valutario, il dollaro rimane sostanzialmente sulle posizioni di ieri sera. a 1,124. Il Fondo Monetario Internazionale ha dato ragione a Donald Trump, ammettendo che oggi il dollaro è sopravvalutato tra il 6% e il 12% contro le principali valute sulla base dei fondamentali economici.
L’oro, che ieri sera ha chiuso in rialzo dell’1,2% a 1.423 dollari l’oncia, stamattina conferma la tendenza al rialzo.
Il rendimento del BTP decennale si muove sui minimi degli ultimi 3 anni, all’1,57%. Lo spread buca al ribasso la barriera dei 190 punti base, nonostante la nuova flessione del rendimento del Bund tedesco, di nuovo sotto -0,30%.
In lieve flessione il petrolio: Wti a Brent sotto dello 0,2%. A Piazza Affari Saipem (-2%) è la peggior blue chip. Eni -0,2%.
A sostenere la Borsa italiana è la buona performance delle utilities, a partire da Enel (+1,2% a quota 6,59 euro ai massimi dell’anno). Brillante anche Terna (+1,4%), che ha annunciato un bond di 500 milioni che ha attratto ordini per più di 2 miliardi.
Snam +1,5%. Italgas (+0,6%) ha annunciato il pricing di una nuova emissione con una cedola all’0,875%.
Per contrasto, proseguono le vendite sulle banche: Intesa -0,5%; Unicredit -0,7%. Ubi Banca -0,6%: all’istituto dovranno arrivare le offerte vincolanti per il bancassurance entro il 20 settembre. Il pole position c’è Cattolica (-0,9%) che potrebbe però aver bisogno di un aumento di capitale se andasse in porto l’alleanza.
Fca +0,3%, a 12,28 euro. Renault non ha colloqui in corso con il gruppo italo americano dopo il deragliamento del progetto di fusione lo scorso mese. Lo ha detto il presidente della casa francese Jean-Dominique Senard, aggiungendo che sul tema “tutti hanno il diritto di sognare”.
Avanza anche il lusso. Safilo avanza del 5% dopo la conferma dell’interesse di Luxottica/Essilor per GrandVision, la società olandese che controlla l’azienda italiana attraverso Hal.
A favorire il settore il traino dei successi di Richemont, che ha chiuso il trimestre con vendite in aumento del 12%, trainate dal commercio online e dall’Asia, nonostante l’eccezione di Hong Kong, percorsa dalle proteste.
In terreno positivo Moncler (+0,6%), su cui Mainfirst ha alzato il target a 45 euro. Ferragamo +0,2%: Exane promuove il giudizio a Neutral da Underperform. Brunello Cucinelli +1,5%.
Inwit -0,1% nonostante che Morgan Stanley abbia alzato il target price da 5,7 a 8,3 euro.
Rimbalza Trevi (+10%). Il Cda ha approvato l’accordo di ristrutturazione dei debiti con le banche e le misure di rafforzamento patrimoniale: aumento di capitale da 130 milioni in opzione, integralmente garantito; aumento fino a 63,1 milioni riservato alle banche finanziatrici mediante conversione di crediti; aumento fino a 20 milioni riservato a servizio dell’emissione dei ‘loyalty warrant’.