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Borsa, Telecom ed Eni tengono a galla Piazza Affari

Le tensioni internazionali scatenate dal caso Iran frenano i mercati – A Piazza affari brilla Tim in vista della fusione societaria con Open Fiber – In rialzo anche i titoli petroliferi – Male Atlantia.

Borsa, Telecom ed Eni tengono a galla Piazza Affari

La cresta dell’onda è calante, ma Piazza Affari riesce ancora cavalcarla con Tim +3,45%, Finecobank +2,58%, Eni +1,73%, Bper +1,69% e chiudendo l’ultima seduta di una settimana spumeggiante in rialzo dello 0,13%, 21.388 punti. Si fermano contrastate le altre piazze europee: perdono quota Francoforte -0,13%; Parigi -0,13% e Londra -0,23%; rimbalza Madrid +0,2%. Wall Street, dopo un’apertura debole, è altalenante e cerca di aggiornare i suoi record con il Dow Jones, che tocca livelli senza precedenti nelle prime ore e lo S&P500 che cerca di consolidare il top di ieri.

Tweet e contro-tweet del presidente Donald Trump fanno salire e scendere la temperatura delle tensioni con l’Iran, dopo l’abbattimento di un drone Usa nel Golfo Persico. “Ho fermato l’attacco 10 minuti prima di partire” dice il presidente Usa, perché l’azione “non era proporzionata”, tenendo d’occhio forse anche i prezzi del greggio, schizzati in orbita ieri. Il petrolio, in ogni caso, incrementa anche oggi i suoi guadagni: il Brent sale dell’1,18% a 65,21 dollari al barile; Il Wti segna +0,96%, muovendosi a 57,62 dollari a barile. L’oro, dopo aver toccato un picco di 1410 dollari nella notte, continua a volare alto a 1397,4 dollari l’oncia, favorito anche dalla debolezza del dollaro. Per Citi la corsa del metallo prezioso non è finita. Tonificato dall’impostazione espansiva della Fed, l’oro potrebbe salire fino a 1500 dollari da qui a a fine anno.

L’euro continua ad apprezzarsi contro il biglietto verde e si muove in area 1,132. Secondo quanto riferisce Reuters oggi anche Mario Draghi ha ribadito l’intento espansivo della Bce al vertice Ue dei capi di stato e di governo, sostenendo che, se il deterioramento del quadro macro mettesse a rischio la ripresa dell’inflazione, l’istituto centrale sarebbe pronto a introdurre nuove misure di stimolo.

Il governatore europeo, nell’occasione, ha ricordato che quello odierno era il suo ultimo summit, visto che il suo mandato scade a fine ottobre, suscitando una standing ovation per l’ottimo lavoro svolto in questi anni.

Intanto, mentre prosegue la serrata trattativa di Roma con Bruxelles nel tentativo di evitare la procedura d’infrazione per debito eccessivo, sul secondario il rendimento del decennale italiano sale, nella seconda parte della seduta, al 2,17% e lo spread con il Bund allarga a 244,70 punti base (+2,73%).

Le banche chiudono in ordine sparso. Fra le big la peggiore è Ubi, -0,91%. Blue chip regina del listino è Telecom, che in cinque sedute ha recuperato circa l’8% dopo l’avvio ufficiale delle negoziazioni per la rete unica con Open Fiber e Cdp e il persistere delle voci di una pace fra i soci Elliott e Vivendi. Restano in evidenza titoli petroliferi come Eni e Tenaris +1,06; negativa Saipem -1,05%.

Le vendite affossano Atlantia -4,31%, a seguito del nuovo sistema dei pedaggi autostradali varato dall’Autorità dei trasporti, criticato anche da Confindustria. Giù Amplifon -3,12%; Diasorin -2,38%; Buzzi -2,1%. La Juventus lascia sul campo l’1,66%, faticando ancora a digerire la delusione per il mancato arrivo di Josep Guardiola alla guida della squadra.

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