Ancora brutte notizie per i lavoratori di Taranto. Arcelor Mittal Italia ha annunciato che ricorrerà “temporaneamente alla Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria” a causa della grave crisi di mercato in atto. La stessa crisi che appena un mese fa ha spinto l’azienda a tagliare la produzione primaria in tutta Europa, ma soprattutto in Spagna e Polonia, rallentando quella dello stabilimento tarantino da 6 a 5 milioni di tonnellate.
Saranno circa 1.400 su 8.200 i dipendenti dell’ex Ilva che ogni giorno saranno interessati dalla Cassa Integrazione Guadagni, per un totale di 13 settimane.
L’azienda ha fatto sapere di aver già contattato i sindacati per informarli di questa operazione”. Ulteriori dettagli sull’operazione saranno forniti nel corso dell’incontro in programma per domani, mercoledì 6 giugno.
“È una decisione difficile- spiega l’amministratore delegato di Arcelor Mittal Italia, Matthieu Jehl– ma le condizioni del mercato sono davvero critiche in tutta Europa. Ci tengo a ribadire che sono misure temporanee, l’acciaio è un mercato ciclico”.
A penalizzare negli ultimi mesi il settore dell’acciaio europeo è il rallentamento della congiuntura economica internazionale che ha pesato soprattutto sull’auto e sul comparto siderurgico. In questo frangente, il consumo di acciaio in Europa si è ridotto in maniera tangibile, il che ha portato ad un parallelo ribasso degli ordini. Senza dimenticare anche l’aumento dei prezzi di energia e materie prime e la guerra dei dazi tra Cina e Usa, già citati dalla stessa azienda in occasione dell’annuncio dei tagli alla produzione europea. Per quanto riguarda l’Italia, a questi fattori si somma anche l’incremento delle importazioni da Paesi terzi: nei primi quattro mesi del 2019 le importazioni di prodotti da coils e lamiere sono aumentate del 51% rispetto allo stesso periodo del 2018.
Tornando all’ex Ilva, nonostante la crisi, “Arcelor Mittal Italia conferma il proprio impegno su tutti gli interventi previsti per rispettare il piano industriale e ambientale, al termine dei quali, con un investimento da più di 2,4 miliardi di euro, Taranto diventerà il polo siderurgico integrato più avanzato e sostenibile d’Europa”, si legge nella nota della società.