Un patto per la crescita, e un decalogo per rilanciare l’economia italiana. lMa con una premessa: all’Italia serve una manovra di bilancio da 32 miliardi. Sono queste le due proposte lanciate dal presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, durante l’assemblea annuale dell’associazione.
“Oggi Confindustria propone al governo del Paese e alle opposizioni di collaborare tutti insieme per impostare una politica economica basata su realismo e pragmatismo, guidata dalla visione – ha detto Boccia – Pragmatismo nelle scelte, non ideologiche, ma di buon senso e visione prospettica”.
A questo scopo gli industriali propongono 10 azioni concrete per “rilanciare la crescita e abbassare lo spread nel medio termine”.
- Riduzione del costo del lavoro, focalizzando le risorse sull’occupazione a tempo indeterminato.
- Un piano shock per grandi infrastrutture e piccole opere destinate ad ammodernare le strade e a mettere in sicurezza ponti e scuole, il tutto con modalità di erogazione “snelle” e tempi “rapidi”.
- Aprire la Pubblica Amministrazione con un piano straordinario di 10mila assunzioni di giovani qualificati.
- Ridurre i tempi della Giustizia.
- Lavorare con la Cassa Depositi e Prestiti per consentire alle Pubbliche Amministrazioni di pagare i debiti nei confronti delle imprese.
- Avviare una spending review di legislatura con meccanismi premiali per i funzionari che generano efficienza. Un’operazione “non destinata solo a operare tagli e a reperire risorse, ma a migliorare la qualità della spesa”.
- Le persone benestanti devono partecipare di più alla spesa pubblica per i servizi essenziali, cominciando da sanità, scuola e trasporto pubblico locale, così da finanziare una generale riduzione del carico fiscale.
- Rendere strutturale il credito imposta per gli investimenti al Sud.
- Varare una legge sulla rappresentanza per “individuare con certezza quale sia il contratto collettivo da prendere a riferimento per la retribuzione giusta”.
- Creare meccanismi “ancora più efficaci” di contrasto all’evasione fiscale, incentivando l’uso della moneta elettronica.
In particolare, Boccia ha sottolineato la necessità di creare le condizioni per “un grande piano di inclusione dei giovani”, aggiungendo che “l’università è sparita totalmente dal dibattito pubblico, come se questo non riguardasse la crescita e la tenuta economico-sociale del Paese”.