Condividi

La Juve festeggia lo scudetto contro l’Atalanta ma il dopo Allegri resta un rebus

I campioni d’Italia, tra gioia e tristezza, celebrano l’ottavo scudetto consecutivo e danno l’addio ad Allegri e Barzagli ma il futuro resta nella nebbia e l’Atalanta, in corsa per la Champions, non farà sconti.

La Juve festeggia lo scudetto contro l’Atalanta ma il dopo Allegri resta un rebus

Una festa con vista sul futuro. La Juventus si appresta a celebrare lo scudetto davanti al suo pubblico e, soprattutto, a salutare Massimiliano Allegri e Andrea Barzagli, grandi protagonisti di questi anni di vittorie. E così la partita con l’Atalanta (ore 20.30), oltre a decidere la corsa Champions (ci sono almeno tre squadre interessate al risultato di Torino), diventa l’occasione per far calare il sipario su uno dei lustri più vincenti della storia del club, anche se, almeno a sentire la maggioranza dei tifosi, meno amato di tanti altri. “Nei rapporti professionali ci si può dividere, è una decisione che prendo con grande serenità – il commento di Allegri. – Abbiamo discusso e io ho messo sul tavolo il mio parere, poi la società ha fatto le sue scelte. Questo però non cambia nulla, i miei rapporti con il presidente e la dirigenza restano ottimi”. 

“In Max ho trovato un vero amico, è stata la decisione più sofferta da quando sono qui – ha confermato Agnelli. – Al di là delle dietrologie scritte, è passato un mese di analisi e riflessioni che ci hanno portato a capire che il ciclo era finito. Quando si gestiscono delle aziende bisogna saper prendere le decisioni giuste al momento opportuno, poi chiaramente solo il tempo ci dirà se ho fatto bene oppure no”. La domanda che si fanno tutti, ça va sans dire, riguarda però il futuro: chi sarà l’allenatore della Juventus? Agnelli ha evitato di rispondere, soprattutto quando è stato pronunciato il nome di Conte, a testimonianza che l’affare, per quanto ancora da definire, è tutt’altro che impossibile. Nedved e Paratici spingono per lui, il presidente per il momento nicchia ma attende un confronto che possa chiarire la situazione: in alternativa è bene segnarsi il nome di Mihajlovic, altro pallino da sempre attenzionato in casa bianconera. In tutto ciò c’è anche una partita: per la Juve conta poco o nulla, per l’Atalanta (e per tutte le contendenti alla Champions), invece, è semplicemente decisiva.

“Ci buttiamo sul campionato con tutte le nostre forze, psicologicamente siamo usciti vincitori dalla Coppa Italia – ha spiegato Gasperini. – Giocare in casa dei campioni d’Italia è sempre difficilissimo, tanto più che avranno uno scudetto da festeggiare, noi però siamo in piena trance agonistica e crediamo di potercela fare”. Insomma, sulla carta avremo una Juve distratta e un’Atalanta quantomai battagliera, guai però a dimenticarsi dei valori tecnici, che, ovviamente, vedono i padroni casa largamente favoriti. Allegri, per la sua ultima allo Stadium, sceglierà un 4-3-3 con Szczesny in porta, De Sciglio, Barzagli, Bonucci e Spinazzola in difesa, Emre Can, Pjanic e Matuidi a centrocampo, Dybala, Kean e Ronaldo in attacco. Classico 3-4-1-2 per Gasperini, che risponderà con Gollini tra i pali, Mancini, Djimsiti e Masiello nel reparto arretrato, Hateboer, De Roon, Freuler e Castagne in mediana, Gomez alle spalle della coppia offensiva Ilicic-Zapata.  

Commenta