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Piano Fs: più investimenti, 15 mila assunzioni e occhio ad Alitalia

Le Ferrovie dello Stato hanno presentato oggi il nuovo piano industriale rimodulabile in vista dell’intesa con Alitalia – Forte spinta su investimenti e occupazione

58 miliardi di investimenti in cinque anni, 15mila assunzioni, 90mila passeggeri in più l’anno. Questi i punti cardine del Piano industriale 2019-2023 presentato oggi, 10 maggio, dalle Ferrovie dello Stato. Un piano che intende avere un impatto importante sul PIL e sull’occupazione e verrà finanziato per il 24% con risorse di Gruppo.

Dal punto di vista finanziario il progetto quinquennale prevede di raggiungere entro il 2023 quota 17 miliardi di ricavi, 5 miliardi in più del fatturato registrato nel 2018. L’utile dovrebbe invece salira 800 milioni dai 600 del 2018.

“Il piano industriale poggia su basi solide, riflesse sui conti dell’azienda e sui numeri molto positivi del 2018”, ha affermato Gianluigi Castelli, presidente di Ferrovie dello Stato. “Abbiamo scelto questo periodo per cogliere le logiche di lungo periodo che caratterizzano le nostre scelte, ma siamo consapevoli dello scenario. C’è stato il decisivo coinvolgimento di tutte le società del gruppo, è un ampio di ampio respiro e rapida efficacia”, ha aggiunto.

GLI INVESTIMENTI

“Andiamo a sbloccare 1.600 cantieri nei prossimi due anni tra Anas e Rfi con risorse aggiuntive per 4 miliardi” ha spiegato l’amministratore delegato del gruppo, Gianfranco Battisti. Si punta sul Mezzogiorno, a cui saranno “destinati 16 miliardi di euro nell’arco di piano”.

Nei dettagli, il piano di investimenti sarà così ripartito: 42 miliardi di euro saranno usati per opere ferroviarie (28) e strade (14). Ulteriori 12 miliardi (di cui l’88% con risorse di gruppo) saranno destinati a nuovi treni e bus mentre 2 miliardi andranno alle metropolitane e 2 miliardi per i servizi Information Technology.

Il piano interviene anche sulla puntualità dei treni, dopo il richiamo ricevuto dal gruppo a causa del numero elevato di ritardi registrati nel 2018. “È il nostro biglietto da visita. Investiremo 5,5 miliardi per migliorarla” ha promesso Battisti, ricordando però che già nel 2019 il gruppo ha provato a invertire la rotta: “Da gennaio ad oggi la puntualità è migliorata di 17 punti percentuali rispetto all’anno scorso”.

Secondo Battisti, i benefici di questi investimenti ricadranno anche su Pil e occupazione. Ferrovie mira infatti a contribuire alla crescita dell’Italia con la creazione di un indotto per 120mila posti di lavoro e un contributo annuo all’aumento del Pil fra lo 0,7 e lo 0,9 per cento. Risultati che saranno possibili anche grazie all’incremento del numero dei passeggeri: 90mila in più l’anno, questo l’obiettivo.

ALITALIA

Il tema scottante della giornata è stato, per forza di cose, il possibile coinvolgimento di Ferrovie nel Salvataggio di Alitalia. Secondo le indiscrezioni, il gruppo dovrebbe arrivare al 30% della compagnia, ma il piano industriale non nomina l’ex compagnia di Bandiera.

“Siamo in fase negoziale, l’equity è ancora da costruire”, spiega Battisti, rispondendo ad una domanda su un eventuale impegno del gruppo superiore al ventilato 30% del capitale di Alitalia. “Gli operatori con i quali possiamo interagire sono tanti ed è tutto coperto da riservatezza. Vediamo di portare a termine questa operazione e speriamo di farlo nel modo migliore”.

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