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Banco Bpm, l’utile migliora le attese

La banca lombardo-veneta chiude il primo trimestre 2019 con l’utile in calo del 32,6% rispetto a un anno fa, quando però aveva beneficiato della riorganizzazione della bancassurance.

Banco Bpm, l’utile migliora le attese

Banco Bpm ha chiuso il primo trimestre del 2019 con un utile netto di 150,5 milioni, in calo del 32,6% rispetto allo stesso periodo del 2018, quando tuttavia il risultato aveva beneficiato della plusvalenza da 184 milioni derivante dalla riorganizzazione del comparto bancassurance. Al netto delle poste non ricorrenti l’utile del primo trimestre dello scorso anno sarebbe dunque stato di 38,6 milioni. Il consensus degli analisti per il primo trimestre 2019 puntava su un utile da 147 milioni: il dato è stato dunque migliorato.

I proventi operativi del terzo gruppo bancario italiano, che ha pubblicato i risultati finanziari a mercati chiusi, dopo aver terminato la seduta in rialzo dello 0,33% a 1,978 euro per azione, sono scesi dell’8,9% a 1,06 miliardi, con margine di interesse a 505 milioni (-15,1%) e commissioni nette a 420 milioni (-11,9%). In flessione del 4,4% a 670,5 milioni gli oneri operativi, per un rapporto cost/income salito al 63%. Quanto alla solidità patrimoniale, il coefficiente cet1 phased in è al 13,7%, il fully phased all’11,8%.

La raccolta diretta da clientela è salita a 103,1 miliardi (101,5 miliardi a fine dicembre 2018): nel trimestre si conferma la tendenza alla crescita della raccolta “core” conti correnti e depositi (+2,3 miliardi rispetto a fine esercizio) e alla flessione delle forme di raccolta più onerose (-0,9 miliardi per le obbligazioni).

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