Continua a soffrire Société Générale, la prima banca francese, che nel primo trimestre di quest’anno ha registrato un arretramento dell’utile netto del 26% a 631 milioni di euro, ancora peggio di quanto avevano previsto gli analisti di Reuters, che stimavano un risultato intorno ai 637 milioni. Inoltre la banca ha pronosticato che il suo piano di ristrutturazione, che l porterà ad essere istituto commerciale ma anche investment bank, le costerà entro il 2019 altri 250-300 milioni per i mancati introiti dovuti alla chiusura di alcune attività. Nonostante il contesto difficile, con i mercati attendisti e i tassi d’interesse ancora molto bassi, SocGen ha tuttavia comunicato di aver rinforzato la propria solidità finanziaria: il CET1 Ratio sale all’11,7% nel primo trimestre, contro l’11,2% di fine 2018, grazie in particolare ad alcune cessioni.
L’ultima in ordine temporale, chiusa proprio venerdì 3 maggio, è stata quella della slovena SKB Banka a OTP Bank, che però ha un impatto negativo di 67 milioni sui conti trimestrali, a causa della svalutazione. Da segnalare l’andamento positivo della divisione internazionale, cresciuta dell’8%. Le attività retail in Francia hanno invece continuato in questo trimestre a risentire del basso tasso di interesse e l’utile netto di questa divisione è sceso di oltre il 13%. In questa divisione, il gruppo prevede comunque “un graduale miglioramento della tendenza”, nei mesi a venire.
Il net banking income della divisione asset e wealth management si è attestato a 255 milioni di euro, in aumento in un anno del 4,9%. Gli asset in gestione del private banking sono rimasti in linea a 113 miliardi, con il net banking income in crescita dell’11,4% a 206 milioni. Nonostante l’utile in calo, il titolo Société Générale rimbalza alla Borsa di Parigi, dove a metà mattinata guadagna il 3,5%, avvicinando i 30 euro per azione.