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Derby d’Italia: Inter per la Champions, Juve per il record

Derby d’Italia: Inter per la Champions, Juve per il record

È sempre Inter-Juventus. Anche se conta meno del solito, per ovvie ragioni di classifica, la sfida tra nerazzurri e bianconeri (ore 20.30) conserva comunque un fascino difficile da eguagliare, oltre a una rivalità che la rende semplicemente unica. Con queste premesse è evidente che nessuno voglia perdere, indipendentemente da uno scudetto già matematicamente vinto o da una zona Champions sempre più al sicuro: il derby d’Italia va vinto a prescindere, se non altro per dare un dispiacere al rivale di sempre. È chiaro però che, al di là della partita in sé, Inter e Juve stiano già pensando al futuro, come ampiamente dimostrato da una vigilia insolita, nella quale si è parlato pochissimo di campo e tanto di tutto il resto.

“Ci sarà un confronto con il presidente Agnelli, serve essere lucidi nel programmare per tentare di vincere il nono scudetto consecutivo, la Champions e tutto il resto – ha spiegato Allegri. – Ogni nuova stagione tutti ripartono da zero punti, ne servono 88 per vincere la Serie A, quello che abbiamo fatto è nella storia, il resto chiacchiere”. La permanenza del tecnico livornese sulla panchina bianconera, per quanto annunciata, necessità ancora di puntellamenti vari, a cominciare da un rinnovo di contratto (quello attuale scade nel 2020) con aumento d’ingaggio annesso (da 7,5 milioni a 10 comprensivi di bonus), per finire a una sorta di carta bianca sul mercato, ritenuta necessaria per (ri)provare a vincere la Champions.

Ma se il matrimonio tra Allegri e la Juve, pur se sulla buona strada, è ancora da fare, quello tra Spalletti e l’Inter sembra proprio destinato a concludersi a fine stagione. Le voci su Conte (peraltro richiesto con insistenza anche dalla Roma) hanno contribuito a rendere pubblico ciò che si sa ormai da molto tempo: Marotta ha deciso di voltare pagina e puntare su qualcun altro, con buona pace di Luciano che, non a caso, è uscito allo scoperto proprio alla vigilia del Derby d’Italia. “La società deve fare il bene dell’Inter, se tra i cambiamenti da fare ci sono anch’io lo accetterò – il suo pensiero in conferenza stampa. – A fine stagione tireremo le somme anche facendo nomi e cognomi, dicendo chi lavora in maniera corretta e chi in maniera scorretta…”.

Il riferimento potrebbe essere rivolto non solo ai giornalisti, ma anche, se non soprattutto, a chi in società non ha (a suo dire) lavorato al suo fianco nel modo migliore. In tutto ciò, è bene ricordarlo, c’è una partita da giocare e, possibilmente, vincere. La Juve, ovviamente, non ha nulla da chiedere in termine di punti ma non per questo vuole fare brutte figure, anzi: battere l’Inter potrebbe essere un buon modo per riappacificarsi con quella parte di tifosi, piuttosto ampia a dire il vero, ancora arrabbiata per l’eliminazione dalla Champions. Allegri schiererà dunque un 4-3-3 molto competitivo con Szczesny in porta, Cancelo, Bonucci, Chiellini e Alex Sandro in difesa, Emre Can, Pjanic e Matuidi a centrocampo, Cuadrado, Ronaldo e Bernardeschi in attacco.

Punti che pesano invece per l’Inter, che con un’eventuale vittoria potrebbe chiudere il discorso Champions: Spalletti lo sa bene ma questo non dovrebbe esimerlo dal lasciare ancora in panchina Icardi, ormai diventato una riserva a tutti gli effetti. Il 4-2-3-1 nerazzurro vedrà Handanovic tra i pali, D’Ambrosio, De Vrij, Skriniar e Asamoah nel reparto arretrato, Vecino e Brozovic in mediana, Politano, Nainggolan e Perisic sulla trequarti alle spalle dell’unica punta Lautaro Martinez. A mettere ulteriore pressione sull’Inter potrebbe essere la Roma, che scenderà in campo alle 18 contro il Cagliari. Il match dell’Olimpico, almeno sulla carta, è di quelli da non fallire per nessun motivo: i sardi sono ormai tranquilli, ma soprattutto bisogna approfittare del concomitante scontro diretto tra Torino e Milan, in programma domani sera.

Insomma, Ranieri potrebbe ritrovarsi al quarto posto con vista addirittura sul terzo, a patto ovviamente di fare il proprio dovere e portarsi a casa i 3 punti. “Bisogna rispettare sempre ogni avversario, i ragazzi stanno lavorando molto intensamente e seriamente per poter concorrere a questo posto in Champions League – ha ammonito il tecnico giallorosso. – Ci sono diverse squadre in lizza, sarebbe da sciocchi prendere una partita sottogamba contro una squadra come il Cagliari che non molla mai”. Nessuna polemica invece sulle voci che vorrebbero Pallotta in costante contatto con Conte, nel tentativo di scavalcare l’Inter e portarlo sulla panchina della Roma al posto suo: Sor Claudio, del resto, sapeva fin dal principio di essere solo un traghettatore, con l’unica missione di raggiungere il quarto posto.

Molto dunque passa da questo sabato di campionato che i giallorossi affronteranno con un 4-4-2 ultraoffensivo: Mirante in porta, Florenzi, Manolas, Fazio e Kolarov in difesa, Under, Nzonzi, Pellegrini ed El Shaarawy a centrocampo, Schick e Dzeko in attacco. 4-3-2-1 d’ordinanza anche per Maran, deciso a suggellare la salvezza con un’impresa che farebbe molto piacere al presidente Giulini, dunque Cragno (peraltro obiettivo proprio della Roma) tra i pali, Cacciatore, Pisacane, Ceppitelli e Luca Pellegrini nel reparto arretrato, Barella, Cigarini e Ionita in mediana, Birsa e Joao Pedro a supporto dell’unica punta Pavoletti. 

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