Kering, il colosso francese del lusso proprietario di marchi del calibro di Gucci, Saint Laurent, Balenciaga, Alexander McQueen, Bottega Veneta, Boucheron, Brioni, Pomellato sarebbe pronta a pagare 1,3-1,4 miliardi di euro al fisco italiano allo scopo di mettere la parola fine su un contenzioso riguardante tasse non pagate nel nostro Paese dal marchio Gucci. Lo rivela Reuters, secondo cui l’intesa dovrebbe essere firmata nei primi giorni di maggio e farà risparmiare all’azienda circa 500 milioni di interessi e sanzioni.
Nel caso in cui la cifra venisse confermata rappresenterebbe la conciliazione più “cara” mai raggiunta tra una società e il fisco italiano.
La vicenda si riferisce a una contestazione della guardia di Finanza, secondo cui il colosso guidato da Francois-Henry Pinault avrebbe attuato in Italia una presunta evasione da circa 1,4 miliardi di euro tramite la controllata svizzera Luxury Good International su ricavi non dichiarati per 14,5 miliardi tra il 2010 e il 2016, quindi sino all’anno fiscale 2017. Gli addebiti si riferiscono soprattutto a Gucci, i cui uffici di Milano e Firenze sono stati perquisiti dalla polizia a fine 2017. Secondo la procura i ricavi della galassia Kering Luxury Goods International che commercializza i prodotti Gucci, e che ha sede a Cadempino nel Canton Ticino, avrebbero dovuto essere tassati in Italia e non in Svizzera. Nello stesso contesto, per omessa dichiarazione dei redditi, sono indagati l’amministratore delegato, Marco Bizzarri, e l’ex ad, Patrizio Di Marco.
Kering ha sempre negato qualsiasi evasione, dichiarando di aver rispettato le regole e di aver svolto le sue attività in modo pienamente conforme a tutti gli obblighi fiscali, accettando di collaborare con il fisco.
In una nota diffusa oggi, 25 aprile, la società afferma di avere con l’Agenzia delle Entrate incontri in un clima di collaborazione ma “in questa fase non è stato raggiunto alcun accordo su alcuna cifra specifica”.