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Imprese: crollano quelle guidate da giovani, boom degli stranieri

Stando ai numeri presentati nel corso dell’Assemblea di Unioncamere, in Italia fra 2011 e 2018 il numero di giovani imprenditori è calato del 17,4%, mentre quello degli stranieri è aumentato del 32,6%

Imprese: crollano quelle guidate da giovani, boom degli stranieri

Fra il 2011 e il 2018, le imprese italiane guidate da giovani sono diminuite del 17,4%, scendendo da 697 a 580mila (su un totale di 6,1 milioni di aziende a livello nazionale). Si tratta per lo più di microimprese, che hanno una dimensione media inferiore ai due addetti (1,9) e impiegano complessivamente poco più di un milione di persone (sui quasi 22 milioni impiegati complessivamente dalle aziende italiane). La maggior parte delle imprese guidate da giovani si concentra nel settore del commercio (30,3%), seguito a distanza considerevole dalle costruzioni (13,8%), dal comparto alloggio-ristorazione (11,9%) e dall’agricoltura (11,1%).

Nello stesso periodo (2011-2018), le imprese guidate da stranieri sono aumentate di un terzo (+32,6%), da 454 a 602mila, con un saldo positivo di 150mila imprese. Nell’arco di sette anni, perciò, gli imprenditori stranieri hanno raggiunto e superato in Italia i giovani. Certo, le due categorie non sono immediatamente confrontabili, dal momento che quella dei giovani comprende anche molti stranieri, ma i flussi indicano comunque un andamento preciso.

Questi numeri – elaborati da Unioncamere sulla base dei dati del Registro delle imprese – sono stati presentati giovedì a Roma nel corso dell’assemblea dei Presidenti delle Camere di commercio italiane.

“Il nostro è un Paese che cresce meno degli altri – ha detto Carlo Sangalli, presidente di Unioncamere, aprendo l’assemblea dell’associazione – Negli ultimi 20 anni l’Italia è cresciuta mediamente di mezzo punto all’anno, a fronte dell’1,4% della zona euro. Penso poi al lavoro che arranca: a farne le spese, sono soprattutto i giovani che sempre più spesso sono costretti a cercare una speranza di futuro fuori dalla loro terra, con un saldo negativo di 340mila giovani emigrati in 10 anni dal Meridione al Nord”.

Per Sangalli, alcuni degli ultimi provvedimenti varati dal Parlamento sono positivi, “dal ripristino del superammortamento al nuovo processo di riduzione dell’Ires sugli utili reinvestiti”, passando per “la prosecuzione del percorso d’innalzamento della deducibilità Imu gravante sugli immobili d’impresa. Bene pure le più ampie missioni affidate alla nuova Sabatini e al Fondo centrale di garanzia”.

Tuttavia, rimane da affrontare il problema “dell’efficienza del sistema Paese. Penso quindi agli eccessi di carico fiscale e di burocrazia e ai deficit, d’infrastrutture e di legalità. In più c’è il tema degli investimenti pubblici: penso ai collegamenti veloci nel Mezzogiorno, alla Tav e alla connessione digitale a banda ultralarga”, ha concluso Sangalli.

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