L’Italia si attesta al 3°Posto (o al 4°, secondo i dati Csil), tra i principali paesi esportatori al mondo nel settore dei mobili e dell’arredo e la produzione italiana vale secondo i dati Istat e FederlegnoArredo, circa 27 miliardi euro (compreso il settore dell’illuminazione) con tutti gli indici di produzione vendite interne ed export in rialzo. Il confronto non è con paesi di pari dimensioni ma con giganti continentali come la Cina, l’India e la Germania.
Quello che si apre domani, martedì 9 aprile, il Salone del Mobile di Milano, con la biennale Euroluce, altro comparto di punta del made in Italy, rappresenta infatti uno dei pilastri portanti dell’economia italiana anche perché muove un indotto enorme: la componentistica, le macchine per la lavorazione del legno (i primi produttori mondiali di queste sono italiani), l’oggettistica e per la cucina, anche gli elettrodomestici.
In realtà il sistema casa supera ampiamente il sistema moda poiché al mega distretto del legno va aggiunto il gigantesco settore dei rivestimenti e delle pavimentazioni con relativi enormi gemmazioni industriali. Ma quello che collega strettamente export e Salone del Mobile e che accade solo in Italia, è un dato di fatto: il crescente livello qualitativo, tecnologico, funzionale dei nostri mobili, degli elettrodomestici e degli accessori.
Oltre il 60 per cento delle vendite sui mercati mondiali del sistema-casa italiano appartiene alla fascia medio-alta e alta con comparti che vendono sui mercati mondiali il 90 per cento della produzione… E il Salone del Mobile – con il Fuori-Salone – è la vetrina che impone i trend, decidendo le scelte degli arredatori, dei contract manager, del general contractor, dei rivenditori e della stampa di tutto il mondo.
Al Salone del Mobile – unico caso al mondo per il settore delle fiere – sono presenti tra i 5mila e i 6mila giornalisti, la maggioranza dei quali sono stranieri. Il Manifesto del Salone del Mobile, lanciato l’anno scorso, in questa edizione si collegherà strettamente ai 500 anni dell’anniversario della morte di Leonardo con una sottolineatura molto forte dell’ingegno, come simbolo del continuo lavorio di innovazioni e brevetti delle 21mila piccole e medie aziende del comparto (98 per cento italiane) per creare in maniera incessante il rinnovo e l’invenzione di forme, materiali e finiture che non hanno pari nel mondo.
I trend che il Salone lancia ogni anno non sono infatti soltanto estetici ma anche e soprattutto tecnologici tant’è vero che molte aziende presentano riedizioni di modelli degli anni 50, 60, 70 e 80 non solo per celebrare anniversari importanti ma perché si tratta di arredi di una contemporaneità mai venuta meno.
FIAM (n.1 al mondo per i mobili di vetro curvo), B&B, Arflex, Flos, Tecno, Alessi,,Driade (ritorno magico), Poltrona Frau, Kartell, Artemide, Boffi, Luceplan, Alias, Moroso, Molteni, Azucena e altri, sono sulla scena internazionale e nei musei di ogni continente da diversi decenni.
Non c’è showroom di grande livello di multinazionali o di catene di fama che possa aprire e aver successo se non ha –e viene esibito- un completo allestimento italiano, come è accaduto per il gigantesco Starbucks di Milano, il più bello della catena, dove tutto è stato prodotto da Cassina su progetto di Patricia Urquiola…
Così le riviste estere come per esempio DesignAntology (edizione asiatica) segnalano di visitare gli stand faraonici delle aziende storiche e le loro showroom milanesi, sottolineando un ritorno clamoroso di brand come B&B e Flos in uno stand di 4mila metri quadrati a seguito dell’operazione condotta da Flos e da una private equity che ha creato il brand unico Design Holding. Grande attesa all’estero per le novità hi-tech e di design di Euroluce con il brand storico Martinelli Luce che riedita la celebre lampada di Gae Aulenti, Pipistrello, realizzata 50 anni fa, ultra hi-tech, attualissima, spettacolosa. Un must insieme a Up di Gaetano Pesce per B&B, celebre serie di imbottiti, apparsi in tanti film…
Kartell, mitico brand di creatività incessante, per i 50 anni dei Componibili, piccoli mobili di plastica (invenzione Kartell degli anni 60) li presenta in versione barattolo Campbell Soup,l stile Andy Warhol. Cappellini – di suprema snobberia – mantiene fede alla sua storia con la S-Chair creata da Tom Dixon alla fine degli anni 80. Naturalmente le riedizioni sono in mostra insieme alle tante novità, tante, mai come quest’anno.
Quasi tutti i grandi nomi infine celebrano i 100 anni della fondazione della Bauhaus e, fra tutti, Porro presenta un’interpretazone delle celebre poltrona Utrecht di Gerrit Rieteld del 1935. A conferma che l’industrial design costruito con tecnologia e invenzione è sempre attualissimo.
Impossibile, infine, ignorare un filone nato in Italia: i mobili, anzi la serie di interi arredi per l’abitazione di massimo lusso, disegnati dagli stilisti. E qui un nome italiano fra tutti per l’unicità delle lavorazioni: Luxury Living Group che fabbrica per: Bugatti, Bentley, Fendi, Trussardi…Per conto loro e con eccezionali proposte arrivano Hermès, Baccarat, Louis Vuitton, Atelier Biagetti…Se avanza tempo e energie il Fuori Salone che invade l’intera città, riserva altri strepitosi eventi straordinari.