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Banco Bpm, sì dell’assemblea a bilancio e buyback

Durante la riunione con gli azionisti il CEO Giuseppe Castagna ha ricordato i risultati raggiunti dalla banca nel corso dei due anni di fusione, con lo smaltimento di circa 18 miliardi di Npl. Possibili nuove aggregazioni ma non con Mps.

Banco Bpm, sì dell’assemblea a bilancio e buyback

L’Assemblea ordinaria dei soci di Banco Bpm, cui hanno partecipato 2800 soci (circa 900 presenti in proprio), rappresentanti circa il 35% del capitale sociale, ha approvato a larga maggioranza tutti i punti all’ordine del giorno. Innanzitutto l’assemblea ha approvato il bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2018 d Banco BPM S.p.A., nonché delle società incorporate nella capogruppo BP Property Management – Società Consortile a responsabilità limitata e Società Gestione Servizi BP – Società Consortile per azioni. Con riferimento al bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2018 di Banco BPM S.p.A. l’Assemblea dei Soci ha altresì deliberato la proposta di copertura della perdita, pari a 151.618.095,92 euro, mediante l’utilizzo di riserve di utili disponibili. Via libera anche al buyback di azioni proprie per un ammontare di 5 milioni di euro complessivi.

Al centro dell’attenzione anche le conseguenze della vendita “a prezzi gonfiati” dei diamanti alla clientela, vicenda su cui la procura di Milano ha avviato un’indagine per truffa e che ha visto Banco Bpm tra le più attive banche nella segnalazione e intermediazione di preziosi. Nel corso della sua presentazione, il ceo Giuseppe Castagna ha ribadito come la banca abbia voluto fare su questo fronte “scelte di forte discontinuità rispetto al passato” su fatti antecedenti alla fusione, e che risalgono alla gestioni passate delle due banche. Da qui la promessa di “ristorare” la clientela che sia stata vittima delle vendite fraudolente: “Vogliamo farcene carico, nonostante molti tribunali abbiano già effettuato sentenze a favore della banca”, ha detto il manager.

Per far fronte ai rimborsi, la banca ha effettuato accantonamenti per 318 milioni. A fine gennaio, l’istituto aveva ricevuto 13.300 reclami e completato 2570 transazioni. A seguito della notizia dell’avvio dell’inchiesta della procura di Milano, tuttavia, a marzo il numero dei reclami è aumentato a 18.430, con oltre 3mila transazioni.

Castagna ha poi ricordato i risultati raggiunti dalla banca nel corso dei due anni di fusione, con lo smaltimento di circa 18 miliardi di Npl, più del doppio degli 8 miliardi inizialmente concordati con Bce. La banca frutto della fusione tra Bpm e Banco Popolare ha visto crescere i depositi del 15% ed è intervenuta nella revisione del portafoglio titoli, riducendo l’esposizione ai Btp: per far fronte al rischio spread, la componente di titoli di Stato è stata ridimensionata da 27 a 18 miliardi circa di Btp.

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