Terremoto Champions. La vittoria della Lazio a San Siro ingarbuglia clamorosamente la lotta per il terzo e il quarto posto, che ora vede coinvolte ben cinque squadre in altrettanti punti. Scenario avvincente, tanto più con un turno infrasettimanale alle porte (si comincia domani con Milan-Udinese e Cagliari-Juventus) destinato a regalare nuove emozioni e, forse, ulteriori scosse alla classifica.
Di certo la vincitrice assoluta di giornata è la squadra di Inzaghi, che in proiezione è addirittura quarta, seppur alla pari col Milan: la partita da recuperare con l’Udinese (17 aprile) le permette di vedere il tanto agognato posto Champions, molto più di quanto non possano fare i cugini romanisti, reduci dall’ennesima figuraccia di una stagione sin qui disastrosa.
Anche Milano, comunque, ha poco da ridere: al ko del Milan di sabato s’è aggiunto quello dell’Inter proprio contro la Lazio, in una notte destinata a lasciare un segno piuttosto netto nella storia tra il club e Spalletti. Il tecnico si era preso un bel rischio scegliendo di non convocare Icardi e il risultato non gli ha certo dato ragione.
Non solo: subito dopo il match è andata in scena la conferenza stampa e qui Luciano ha rincarato la dose, confermando che il caso, se ancora ci fossero dubbi, è ben lontano dal lieto fine auspicato dalla società. “Oggi Mauro Icardi deve stare fuori per come si è comportato, è giusto giochino gli altri – la bordata davanti ai microfoni – È una questione di credibilità, mediare con un calciatore per farlo giocare e vestire la maglia dell’Inter è umiliante, verso i tifosi e i compagni”.
Parole durissime che hanno provocato la replica di Wanda Nara, presente come ogni domenica nel salotto tv di Mediaset. “Mauro è abituato a sentire tante cose, lui vuole solo segnare e fare il bene dell’Inter – ha ribattuto la moglie-procuratore dell’attaccante – Lui è pronto, ora dipende solo dall’allenatore”.
In tutto questo teatrino rischia di passare in secondo piano la partita, che i nerazzurri hanno sciaguratamente gettato via proprio nella sera in cui potevano chiudere il discorso Champions. Vincere avrebbe significato blindare il terzo posto, così invece non è più al sicuro nemmeno il quarto. Colpa di un gol incassato dopo appena 13’ (colpo di testa di Milinkovic-Savic su cross di Luis Alberto) a cui la squadra di Spalletti non ha saputo rimediare, nonostante un predominio territoriale che ha prodotto tanto fumo e pochissimo arrosto.
Quello, infatti, è stato tutto laziale visto che Handanovic, colpevole al pari di Brozovic in occasione del gol, ha tenuto in piedi la baracca con almeno tre interventi decisivi, nell’ordine, su Bastos, Caicedo e Immobile. All’Inter non resta che incassare un’altra sconfitta (l’ottava di questo campionato) e proiettarci sulle partite con Genoa (mercoledì a Marassi) e Atalanta (domenica a San Siro): fallire anche quelle, infatti, potrebbe costare davvero caro.
L’altra grande sconfitta di questa domenica è sicuramente la Roma, uscita con le ossa rotte da un match che doveva rilanciarla in chiave Champions e che invece, alla luce del risultato e della prestazione, l’allontana ancor più dall’obiettivo. Il 4-1 finale infatti, oltre a certificare la totale supremazia del Napoli, rende bene l’idea di come la squadra di Ranieri sia ormai in caduta libera, se possibile perfino peggiorata rispetto alla gestione Di Francesco.
E così la partita del possibile avvicinamento al quarto posto s’è trasformata nell’ennesima figuraccia, anche se è giusto sottolineare i meriti degli azzurri di Ancelotti, tornati ai livelli dello scorso campionato. “Ci stiamo provando ma lavorare così è difficile – ha ammesso sconsolato Ranieri – I ragazzi mi dicono che si sono potuti allenare poco, hanno avuto tanti infortuni e giocato troppe partite. Mi sento dentro una barca sulla quale sono salito da poco, cercherò di metterla in porto il prima possibile. Ad ogni modo non sono pentito di aver accettato l’incarico, ora però dobbiamo isolarci perché avremo due gare in pochi giorni”.
Le suddette (Fiorentina all’Olimpico e Sampdoria a Marassi) saranno importantissime, se non addirittura decisive, è chiaro però che l’approccio dovrà essere molto diverso rispetto a ieri, dove solo un episodio (rigore di Perotti al 45’) aveva tenuto in equilibrio un match indirizzato già al 2’ con Milik. Nella ripresa però è venuta fuori la netta superiorità azzurra: Mertens (50’) e Verdi (55’) hanno sferrato due cazzotti pesantissimi alla banda Ranieri, il colpo del ko invece l’ha dato Younes (82’), sancendo il poker del Napoli e la contestazione dell’Olimpico giallorosso.
“Mi aspettavo una gara così, avevo avuto risposte positive già in allenamento – l’analisi di Ancelotti – Meritavamo un vantaggio più ampio già nel primo tempo, in questo dobbiamo ancora migliorare. Continuiamo così, se vogliamo arrivare al meglio allo scontro con l’Arsenal ci serve mantenere questa intensità”.