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Borse, incubo recessione. Piazza Affari, occhio a Fca e Tim

La curva dei rendimenti americani segnala il rischio di recessione e le Borse asiatiche crollano mentre i bond volano – Oro e rame alle stelle – Attesa per l’Ifo in Germania – I Tories processano la May – Fca al bivio tra Peugeot e Hunday – In Tim si va verso la resa dei conti

Borse, incubo recessione. Piazza Affari, occhio a Fca e Tim

Codice rosso sui mercati, alle prese con l’incubo recessione. Il campanello d’allarme è scattato a Tokyo: -3,2%, ai minimi da due settimane. Giù anche il Kospi coreano (-1,6%), l’indice cinese Csi (-0,8%) e l’Australia (-1,3%). Il dollaro scende sotto la soglia dei 110 yen.

LA CURVA DEI TASSI SEGNALA RISCHIO RECESSIONE

Le proiezioni della Federal Reserve sul costo del denaro hanno convinto i mercati che la Banca centrale degli Stati Uniti non soltanto non alzerà i tassi, ma li abbasserà l’anno prossimo. È così partito il rally delle obbligazioni. Il Treasury Bill a dieci anni è a 2,44%, dove si era visto l’ultima volta a inizio 2018.

La curva dei tassi, sulla scadenza 10 anni – tre mesi, un possibile anticipatore della recessione negli Stati Uniti, venerdì si è invertita: il differenziale stamattina è negativo (-2). Questo spread non è mai stato negativo negli ultimi dodici anni. Giù il rendimento dei titoli di Stato decennali giapponesi (-9 punti a -0,087%), che precipitano ai livelli del settembre 2016.

STAMANE RIFLETTORI SULL’INDICE IFO

Borse in tensione fin dall’apertura anche in Europa. I mercati sono in attesa delle indicazioni in arrivo dall’Ifo, l’indice della fiducia tedesca che fornirà un’indicazione più precisa sulle tendenze della congiuntura in Germania dopo l’allarme risuonato venerdì con i dati Pmi in forte e parzialmente imprevista frenata.

In questa cornice assume grande rilievo l’andamento dei mercati obbligazionari: il rendimento del Bund decennale è tornato venerdì sotto lo zero, come non succedeva da ottobre 2016.

Diversi banchieri centrali interverranno nei prossimi giorni per spiegare le ragioni delle scelte soft della Federal Reserve: John Williams (New York), Charles Evans (Chicago), Eric Rosemberg (Boston) e Edirh George (Kansas City).

ORO E RAME SALGONO ALLE STELLE

Stasera il Tesoro annuncerà le caratteristiche dell’asta a medio-lungo termine di giovedì. Domani si terrà l’asta di Ctz e Btpei, mercoledì toccherà ai Bot a 6 mesi (6 miliardi).

Il petrolio Brent è scambiato stamattina a 66,7 dollari il barile, la scorsa settimana ha guadagnato oltre l’1%.

L’oro è sui massimi delle ultime tre settimane a 1.316 dollari l’oncia. Il rame, considerato un ottimo indicatore delle prospettive economiche globali, è sceso sui livelli di cinque settimane fa.

A ELKANN LA SCELTA TRA PEUGEOT E HIUNDAY

A Piazza Affari terrà probabilmente banco la partita delle alleanze di Fiat Chrysler, rilanciata dai rumors di Wall Street Journal e Financial Times: per entrambi, John Philip Elkann è perplesso sui vantaggi di un deal con Peugeot e non esclude la carta Hiunday. La sensazione è che, qualunque sia la scelta, i tempi siano più stretti di quanto si sia finora immaginato.

Ancor più calda la partita Tim. Venerdì Elliott e Vivendi si sfideranno in assemblea: il socio francese chiederà la revoca di 5 consiglieri di amministrazione.

BREXIT, OGGI I TORIES PROCESSANO THERESA MAY

Sul fronte internazionale campeggia ancora la drammatica sfida sulla Brexit mentre cresce, dopo la manifestazione pro-Ue di sabato, la spinta di chi chiede un nuovo voto. Dopo il rinvio della data sul divorzio da Bruxelles, il Parlamento di Londra resta per ora paralizzato dai veti incrociati, ma dovrà prendere una decisione entro il 12 aprile. Intanto è sempre più a rischio la leadership di Theresa May tra i Conservatori: 11 ministri intendono chiedere la sfiducia della premier già oggi prima del nuovo voto in Parlamento.

DAZI, RIPRENDE LA TRATTATIVA TRA I DUE GRANDI

I mercati sono peraltro più interessati dalla prossima missione dei rappresentanti Usa in Cina: il ministro del Tesoro Stephen Mnuchin e il responsabile del Commercio estero Robert Lighthizer riprenderanno domani gli incontri con i rappresentanti cinesi per tentare di arrivare a un accordo (peraltro non imminente) sui dazi.

Sul fronte interno, dopo l’affermazione del centrodestra in Basilicata, è previsto il via libera al cosiddetto decretone. Il provvedimento che include Reddito di Cittadinanza e Quota 100 torna al Senato per il voto definitivo.

TRIA A SINGAPORE, DI MAIO A WALL STREET

Agenda fitta per i membri del governo con il ministro dell’Economia Giovanni Tria, che volerà prima a Singapore, dove incontrerà il direttore dell’Autorità monetaria, il ministro delle Finanze e i vertici dei Fondi sovrani Gic e Temasek, poi si sposterà in Cina. Missione americana invece per Luigi Di Maio, che, tra l’altro, parteciperà a una breakfast discussion con investitori organizzata da Bank of America Merrill Lynch, visiterà il New York Stock Exchange e avrà un incontro con la comunità d’affari italiana.

Sul fronte societario da segnalare anche l’avvio stamane dell’aumento di capitale di D’Amico International Shipping (10 nuove azioni ogni 11 già possedute).

DA STASERA APPLE SFIDA NETFLIX E HOLLYWOOD

Due eventi sono destinati a caratterizzare la settimana di Wall Street. Tra poche ore si alzerà il sipario sul servizio streaming di Apple, tornata ad essere la società più capitalizzata del mondo. Stasera allo Steve Jobs Theater di San Francisco Tim Cook svelerà le caratteristiche dell’attacco a Netflix per ridare sprint alla Mela. Verranno presentate le prime serie tv commissionate a Steven Spielberg, Ophra Winfrey e altre star di Hollywood.

LYFT UN’IPO DA 23 MILIARDI PRIMA DI UBER (100 MILIARDI)

Giovedì, invece, farà il suo debutto al Nasdaq la matricola Lyft, gigante della guida in sharing. I banchieri hanno anticipato di aver già collocato tutti i titoli oggetto dell’offerta iniziale, per cui sembra quasi scontato che la società possa segnare al debutto una valutazione superiore ai28 miliardi di dollari già preventivati.

È probabile, a questo punto, che l’Ipo di Uber, prevista al Nyse per il mese prossimo, possa segnare un prezzo iniziale superiore ai 100 miliardi di dollari.

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