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Banche, Npl: a gennaio incremento mensile più grave da 2 anni

Secondo l’ultimo bollettino Abi, le sofferenze nette continuano a calare su anno, ma su base mensile tornano a salire come non accadeva da oltre due anni: da 31,9 a 33,4 miliardi – In ripresa il mercato dei mutui, che registrano tassi medi in flessione – Aumentano i prestiti a famiglie e imprese

Banche, Npl: a gennaio incremento mensile più grave da 2 anni

A gennaio le sofferenze nette delle banche italiane si sono attestate a 33,4 miliardi di euro. Il dato è molto inferiore rispetto a quello dello stesso mese dell’anno scorso (59,4 miliardi, -43,7%), ma è anche più alto – e non di poco – rispetto alla rilevazione di dicembre 2018, quando gli Npl si erano fermati a 31,9 miliardi. I dati sono contenuti nell’ultimo bollettino mensile dell’Associazione bancaria italiana (Abi), dalle cui tabelle emerge che un incremento delle sofferenze così significativo su base mensile non si era mai registrato negli ultimi due anni. In ogni caso, rispetto al massimo storico degli Npl (gli 88,8 miliardi raggiunti a novembre del 2015), la riduzione è di oltre 55 miliardi, cioè -62,4%.

Dall’Abi arrivano anche segnali incoraggianti. Sempre secondo il rapporto dell’associazione, a febbraio i prestiti a famiglie e imprese hanno registrato una crescita su base annua pari all’1,1%.

Per quanto riguarda il mercato dei mutui, la ripresa continua: gli ultimi dati disponibili fanno riferimento a gennaio ed evidenziano un aumento del 2,5% su anno.

I rendimenti, peraltro, sono tornati a scendere: a febbraio il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni è risultato pari a 1,91%, contro l’1,95% dello scorso gennaio (e il 5,72% di fine 2007).

Andamento inverso per il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese, salito nei primi due mesi dell’anno dall’1,47 all’1,49%.

Il tasso medio sul totale dei prestiti è pari al 2,57% (2,58% il mese precedente e 6,18% prima della crisi, a fine 2007)

Infine, i depositi (in conto corrente, certificati di deposito, pronti contro termine) sono aumentati, a febbraio 2019, di circa 45,3 miliardi di euro rispetto a un anno prima (variazione pari a +3,1% su base annuale), mentre si conferma la diminuzione della raccolta a medio e lungo termine, cioè tramite obbligazioni, per 24 miliardi di euro in valore assoluto negli ultimi 12 mesi (pari a -8,9%).

La dinamica della raccolta complessiva (depositi da clientela residente e obbligazioni) risulta in crescita del +1,3% a febbraio 2019.

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