Dopo l’apoteosi in Champions contro l’Atletico Madrid, per la Juve – priva di Cristiano Ronaldo – arriva la prima sconfitta in camipionato dopo 24 vittorie e tre pareggi: a punirla è il Genoa dell’ex Prandelli che già all’andata era stata la prima in Europa a fermare i bianconeri sullo 0 a 0. Curiosamente ad aprire la serie delle marcature dei genoani è stato l’ex Sturaro, che appena entrato in campo nella ripresa ha subito trafitto con un tiro azzeccatissimo un altro ex e cioè l’incerto Perin chiamato a difendere la porta bianconera.
Poco dopo il Genoa ha raddoppiato in contropiede con Pandev, che di gol alla Juve ne ha fatto parecchi, che ha beneficiato di un’azione travolgente dello sgusciante Kuamè che ha sorpreso la difesa bianconera, che si era catapultata in avanti per tentare di pareggiare il gol di Sturaro. Poco prima la Juve si è vista annullare dal Var un bel gol di Dybala, oggi capitano per assenza di Chiellini, per un millimetrico fuorigioco di spalla di Emre Can, l’eroe della vittoria contro l’Atletico.
Proprio il trionfo sugli spagnoli di Simeone in Champions ha mentalmente e fisicamente svuotato la Juve che, malgrado un ampio ricambio della formazione operato da Allegri, non è quasi mai entrata in partita e, dopo aver impattato nel primo tempo, si è letteralmente sfarinata nella ripresa grazie a uno spumeggiante un-due del Genoa che rafforza la sua posizione in chiave salvezza totalizzando 33 punti.
Per la prima volta la Juve non solo perde in campionato ma non riesce nemmeno a segnare un gol mentre la vittoria sui bianconeri segna il pieno rilancio di Prandelli che della Juve è un altro ex, essendo stato un suo difensorre ai tempi di Platine negli anni Ottanta.
La Juve mantiene un largo vantaggio sul Napoli ma oggi a Marassi ha fatto una pessima figura anche se la sua leadership in campionato non è in discussione. Gli urli di stizza di Allegri contro i suoi hanno fatto tremare gli spogliatoi dello stadio genovese.