Milan-Inter, chi è il più forte? A San Siro andrà in scena un derby che vale tanto, tantissimo, e che può anzitutto stabilire una gerarchia di classifica destinata, forse, a rimanere tale. La zona Champions invece, almeno per una settimana, se la terranno entrambe ma questo, a dire il vero, è solo colpa della Roma (o merito della Spal, a seconda dei punti di vista), sconfitta a Ferrara nell’anticipo che poteva valere il momentaneo aggancio all’Inter. Gattuso, e soprattutto Spalletti, potranno così giocarsi il derby senza l’assillo assoluto della classifica, sapendo però che perderlo vorrebbe dire sprecare una clamorosa occasione per l’allungo decisivo. E poi, indipendentemente dai punti, partite come queste toccano il cuore dei tifosi e, di conseguenza, quello dei dirigenti: sbagliare, insomma, può costare molto caro.
“Sento dire che l’Inter è morta e noi siamo favoriti: ecco, nel derby non ci sono favoriti – il pensiero di Gattuso. – Dobbiamo prepararla bene, giocarla con intelligenza, cuore, voglia e rispettare la squadra di Spalletti perché ci può mettere in difficoltà. Pressano molto alto e all’andata non ci hanno fatto respirare, dovremo fare affidamento anche sul nostro pubblico. Ad ogni modo è sempre una gara da 3 punti, dopo ne avremo altre 10 e quelle mi preoccupano altrettanto…”. Una “bugia bianca”, quella del tecnico rossonero, perché niente può indirizzare una stagione più di un derby e lui lo ha provato sulla sua pelle all’andata, quando il gol di Icardi in pieno recupero gli costò quasi l’esonero, oltre che l’inizio di un periodo di grandi difficoltà. I risultati lo hanno aiutato a uscirne e ora tutti, in casa Milan, nutrono fiducia nelle sue capacità, tanto da darne per scontata la riconferma anche l’anno prossimo. L’esatto opposto di Spalletti, che ha compiuto il percorso inverso: la sua panchina, salda oltre ogni misura all’andata, è a fortissimo rischio per il futuro e per qualcuno, addirittura, anche per il presente. Va detto che le parole di Marotta vanno in un’altra direzione, fallire il derby però, oltretutto dopo l’eliminazione dall’Europa League, potrebbe ribaltare ogni scenario. Insomma, il tecnico è senza dubbio di fronte al momento più difficile della sua carriera nerazzurra e sa che questo derby può rivelarsi decisivo, per lui e per la squadra.
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“È importante che la squadra riacquisti le capacità di giocare e lottare, anche se c’è poco tempo – ha spiegato in conferenza stampa. – C’è dispiacere per quanto successo, ma ci sono delle motivazioni per essere stati al di sotto delle nostre possibilità. Dobbiamo essere corretti nell’analizzare le cose, anche se sappiamo che delusioni del genere possono lasciare delle scorie, ma bisogna sempre avere fiducia nelle proprie possibilità. Di partite ce ne sono tante e c’è margine perché questa non diventi decisiva ma è chiaro che ti crea delle complicazioni di convinzione, di gestione. Quindi proviamo a vincerla”. Anche a livello di formazioni sta sicuramente meglio il Milan, che potrà contare su quasi tutta la rosa al completo, l’Inter invece, pur recuperando diversi giocatori rispetto a giovedì, dovrà fare i conti con le assenze di Nainggolan (“non ce la fa” ha risposto sconsolato Spalletti) e del solito Icardi. Gattuso potrà dunque schierare il suo 4-3-3 tipo con Donnarumma in porta, Calabria, Musacchio, Romagnoli e Rodriguez in difesa, Kessie, Bakayoko (favorito su Biglia) e Paquetà a centrocampo, Suso, Piatek e Calhanoglu in attacco. Spalletti sceglierà lo stesso sistema di gioco con Handanovic tra i pali, D’Ambrosio, De Vrij, Skriniar e Asamoah nel reparto arretrato, Gagliardini, Brozovic e Vecino in mediana, Politano, Lautaro Martinez e Perisic nel tridente offensivo.
Il super derby da 5,7 milioni d’incasso (record assoluto per il Milan) non escluderà nessuno dalla zona Champions, almeno per questa settimana. La Roma infatti, come detto in precedenza, è uscita sconfitta dall’anticipo di Ferrara confermando che i problemi sono rimasti invariati nonostante l’esonero di Di Francesco. Ranieri ha provato a compattare la squadra con il suo classico 4-4-2 ma la scelta non ha pagato, tanto più che Zaniolo, lasciato in panchina per Kluivert (!), è stato il migliore dei suoi non appena entrato in campo. A sbloccare il match è stato Fares con un colpo di testa a difesa schierata (22’), poi, 4’ dopo il pareggio di Perotti su rigore, è arrivato il penalty decisivo (e contestato) di Petagna, concesso per un fallo di Juan Jesus sullo stesso attaccante (60’). “Abbiamo giocato contro una squadra e noi non lo siamo stati – il duro commento di Ranieri. – Abbiamo perso tutti i duelli a terra, tra noi e loro i più determinati erano loro. Dobbiamo essere più squadra e migliorare a livello fisico e tatticamente, abbiamo corso anche noi, ma male. Se la Roma va in Champions c’è un programma, altrimenti cambieranno aria in parecchi”. Un problema che riguarda anche le milanesi, e che rende questo derby davvero imperdibile.