Salita corale delle Borse europee, sostenute dalla prospettiva di un atteggiamento soft delle banche centrali e dall’incremento dei titoli petroliferi: il Brent è in rialzo dello 0,8% a 68 dollari il barile. Non pesa in questo quadro la frenata della congiuntura cinese, che può favorire nuovi interventi della banca centrale. Anche le nuove incertezze sulla Brexit non provocano uno stop all’avanzata dei listini, in sintonia con i record di Wall Street. Dopo nove settimane di rialzo sulle ultime undici l’indice Eurostoxx 50 si è portato sui massimi da ottobre: +16% da inizio anno.
Piazza Affari avanza dello 0,9% sopra la soglia di 20.900 punti. Rialzi simili per Parigi e Madrid, più cauta Francoforte +0,1%, frenata in tarda mattinata dalla notizia del rinvio dell’incontro tra Donald Trump e Xi Jingping che sarebbe dovuto avvenire dopo la visita del presidente cinese in Italia. I future a Wall Street oscillano intorno alla parità, e preannunciano un’apertura debole in seguito al rinvio dell’incontro tra i due Grandi, rimandato alla fine di aprile. Lo riporta Bloomberg citando delle fonti.
A procrastinare sarebbe stata la Cina, che avrebbe l’obiettivo di organizzare un incontro ufficiale di Stato, e non uno informale presso il resort Mar-a-Lago di proprietà del Presidente Usa, come ipotizzato in precedenza.
Londra +0,7% in attesa del nuovo voto del Parlamento, dopo il no di ieri all’uscita del Regno Unito senza un accordo con la Ue.
Accelerano i Btp: il tasso del decennale è sceso sotto il 2,50% (da 2,55% di ieri). Lo spread cala a 242 punti (da 249). In evidenza il tasso dei Btp a 2 anni, scivolato a 0,71% (-9 punti rispetto alla vigilia).
A guidare la corsa del listino italiano è Leonardo +11,9% dopo i risultati 2018 superiori alle attese e il buon outlook per l’anno in corso. La società ha chiuso il 2018 con 1,13 miliardi di euro di utile lordo (Ebita), circa quaranta milioni di euro sopra le aspettative del consensus e di poco meglio le indicazioni della stessa società. Per il 2019 Leonardo prevede 1,17-1,22 miliardi di euro di Ebita, ricavi tra 12,5 e 13 miliardi di euro di ricavi.
Contrastato l’automotive. Avanzano Fca, Brembo e Ferrari, in frazionale ribasso Pirelli e Cnh Industrial.
Le indiscrezioni sulla nuova Gacs danno ossigeno al comparto bancario: rimbalza Banco Bpm +3,8%.
Generali +0,4% ha chiuso il 2018 con 65,2 miliardi di euro di premi, in calo del 2,6% anno su anno, leggermente sotto le aspettative. Utile operativo in calo dell’1,8% a 4,85 miliardi di euro, ma poco sopra le stime degli analisti. Risultato netto a 2,31 miliardi, in calo del 6,8%. Combined ratio a 93%: il consensus si aspettava 92,6%. Dividendo di 0,90 euro in linea con le attese.
Sale Eni+1%. Prese di beneficio su Saipem -0,2% che ha annunciato di aver ricevuto ordini per 222 milioni di dollari nell’area perforazione.
Fuori dal listino principale:
- Safilo -2,6% dopo la pubblicazione dei conti.
- Giù anche Maire Tecnimont -2,9%, investita dall’indagine sulla costruzione di una centrale a Santo Domingo.
- Buon debutto sull’Aim per Il Fatto quotidiano + 2,8%.