Condividi

Borsa: Tim affonda sullo scontro Elliott-Vivendi

Il botta e risposta tra Elliott e Vivendi si intensifica in vista dell’assemblea del 29 marzo, mentre il mercato considera conclusi gli acquisti di Cdp – A farne le spese è il titolo che tocca nuovi minimi a 0,5288 euro, piazzandosi in fondo al Ftse mib.

Borsa: Tim affonda sullo scontro Elliott-Vivendi

Non c’è pace per le azioni Telecom Italia. Dopo il parziale recupero delle ultime settimane, il titolo affonda in Borsa, cedendo il 5,25% a 0,524 euro (-3,36% le risparmio) in seguito al nuovo scontro tra Elliott e Vivendi in vista dell’assemblea programmata per il 29 marzo chiamata ad esprimersi sulla richiesta dei francesi di revocare i 5 amministratori di Elliott, tra cui il presidente Fulvio Conti. Gli altri quattro sono: Alfredo Altavilla, Massimo Ferrari, Dante Roscini e Paola Giannotti de Ponti. Il socio francese ha inoltre richiesto la nomina di altri 5 consiglieri: Franco Bernabè, Rob van der Valk, Flavia Mazzarella, Gabriele Galateri di Genola e Francesco Vatalaro.

A spingere al ribasso le azioni anche il “pensiero” dei trader che considerano conclusi gli acquisti da parte della Cassa Depositi e Prestiti. Ricordiamo che Cdp è salita all’8,7% del capitale di Tim, il suo obiettivo era arrivare appena sotto il 10%.

Tornando allo scontro, il botta e risposta tra i due soci è cominciato ieri, 11 marzo, quando attraverso un documento, il fondo guidato da Paul Singer ha sottolineato che Tim ha ottenuto più risultati nei 100 giorni del nuovo amministratore delegato Luigi Gubitosi che in un anno sotto la gestione di Amos Genish, accusando il gruppo francese di aver “’lanciato un’incessante serie di aggressivi attacchi nei confronti della società, del consiglio e degli altri stakeholder. Nel far questo, Vivendi sta pregiudicando le possibilità che il nuovo management possa ricondurre la società sui binari della stabilità e della normalità”.

Immediata la risposta di Vivendi che ha redatto una lista delle “pratiche di Elliott e di Paul Singer”, ricordando anche la multa inflitta al fondo Usa da parte dell’Amf, la Consob francese e facendo riferimento a un articolo della rivista Fortune che accusa il fondo Usa di minare addirittura le famiglie e i figli dei manager delle sue società bersaglio.

In questo contesto, sottolinea Equita Sim, il proxy advisor ISS si è espressa suggerendo di non votare la proposta di Vivendi di revoca di 5 consiglieri della lista Elliott”, in occasione dell’assemblea di fine marzo, una posizione che gli analisti hanno accolto come “un supporto rilevante” nei confronti di Elliott che, infatti ha accolto con favore l’endorsement della società.

“L’Iss – si legge nella nota- conclude giustamente che Vivendi non èriuscita a essere convincente sul fatto che la modifica al consiglio di amministrazione della società sia giustificata, né ha presentato alcun argomento sostanziale relativo alla performance”.

A breve, secondo Equita, si esporranno anche le altre società di proxy advisor, a partire da Glass Lewis. ‘Noi riteniamo che sia molto probabile la conferma dell’attuale board e auspichiamo che, terminato lo scontro assembleare, il cda possa lavorare con una maggiore serenità per l’esecuzione del piano”, sottolineano gli analisti.

Commenta