Colpo di scena ai vertici della Banca Ifis, una delle banche più redditizie ed innovative del sistema, che a sorpresa ha silurato il suo ad, Giovanni Bossi, l’artefice indiscusso della crescita e del successo della banca specializzata nel recupero dei crediti deteriorati. La decisione è stata presa dalla famiglia Furstenberg, che attraverso la finanziaria La Scogliera possiede il 50% della banca, e in particolare del presidente Sebastien Furstenberg, primo azionista della banca di Mestre, figlio di Clara Agnelli e nipote dell’avvocato Gianni Agnelli.
Ora nel cda della banca potrebbe entrare Ernst Furstenberg, trentasettenne figlio del presidente e noto per la sua attività di music producer e Dj con il marchio Ernest & Frank: malgrado le parole soft con cui la banca informa del cambio della guardia parlando di “naturale percorso di sviluppo nella continuità”, potrebbe essere stato proprio il passaggio generazionale l’origine del dissidio che ha portato all’uscita di Bossi. Ma alla base del divorzio ci sono forse anche diverse ipotesi di riasetto societario.
Manager non ancora sessantenne di origini triestine, Bossi, che detiene una partecipazione azionaria di rilievo (pari al 3,4%) nella banca, era in carica da 8 mandati e da 24 anni nel corso dei quali ha guidato la Banca Ifis verso mete di crescita originariamente impensabili fino a farne una delle più dinamiche realtà del mondo bancario per un business model originale basato sulla banca senza sportelli ma completamente online. Di recente, Banca Ifis, sotto la guida di Bossi, aveva acquistato a condizioni molto vantaggiose Interbanca.
Oggi Banca Ifis capitalizza un miliardo di euro in Borsa e ha 1.800 dipendenti e si avvia ad approvare un bilancio con 146 milioni di utile che permetterà di staccare una cedola record da 1,05 euro ad azione.
Confermandogli l’apprezzamento per il lavoro svolto in tanti anni, Sebastien Furstenberg, in una lettera dell’8 marzo, ha anticipato a Bossi “la decisione del socio di maggioranza di non presentarlo nella lista in corso di definizione che sarà depositata in vista dell’assemblea chiamata a rinnovare il cda” nel prossimo 19 aprile.
La nota prosegue informando che Bossi, per garantire “un ordinato passaggio di consegne”, ha accettato di restare in carica fino all’approvazione del bilancio e alla nomina dei nuovi organi sociali. “Lascio una banca solida, performante, redditizia e con una squadra fantastica di professionisti competenti, giovani e preparati in grado di proseguire senza alcun problema i programmi attuali e quelli che verranno” ha dichiarato Bossi che, non avendo firmato clausole di concorrenza, tornerà probabilmente in campo altrove molto presto.