Le ragioni del mercato e i risultati di bilancio delle società sono prevalse su quelle della politica e hanno spinto la Cassa depositi e prestiti (Cdp), guidata da Fabrizio Palermo, a confernare la guida di tre controllate di spicco come Fincantieri, Snam e Italgas, tutte tre quotate in Borsa, rinnovando il mandato ai tre Ad, malgrado fossero stati nominati in precedenza dal centrosinistra e per questo fossero finiti nel mirino del Cinque Stelle.
Giuseppe Bono resta così l’amministratore delegato per altri tre anni di Fincantieri, che è un po’ la sua creatura, Marco Alverà, quarantenne manager già in Enel ed Eni, rimane l’Ad di Snam e Paolo Gallo, già in Acea, resta l’Ad di Italgas. Confermato alla presidenza della Fincantieri l’ambasciatore Giampiero Massolo, che molto si è prodigato nella definizione dell’alleanza con i francesi di Stx.
Cambiano solo i presidenti di Snam e di Italgas. Alla presidenza della Snam sale Luca Dal Fabbro, ex manager di Enel e della tedesca E.on, considerato vicino ai Cinque Stelle che lo avevano già indicato per il vertice del Gestore dei servizi energetici (Gse). Cambia anche la presidenza dell’Italgas, dove si insedia Alberto Dall’Acqua, docente dell’Università Bocconi vicino alla Lega di Salvini e soprattutto al sottosegretario Giancarlo Giorgetti.
Malgrado le intemperanze e i bellicosi propositi della vigilia, il rischio di un boomerang in Borsa e il pericolo di provocare un terremoto sui tre titoli, che sono molto apprezzati dai cassettisti, hanno indotto i due partner di governo a più miti consigli e alla fine la prudenza della Cassa depositi e prestiti è prevalsa nel segno di una sostanziale continuità, sia pure con la piccola novità delle due presidenze delle società energetiche.
E’ un successo soprattutto di Palermo che, dopo la presentazione del nuovo strategico, supera la mina vagante delle nomine dribblando le turbolenze politiche che sempre si addensano quando si tratta di distribuire posti di comando nelle imprese pubbliche.
Nello stesso frangente, Cassa Depositi e Prestiti fa sapere di aver nominato Pierpaolo Di Stefano nuovo Chief Investment Officer del Gruppo. La sua direzione sarà responsabile della definizione ed implementazione delle strategie di gruppo in materia di investimenti in equity, diretti e mediante fondi di investimento. Di Stefano si occuperà anche della gestione del portafoglio di partecipazioni di gruppo, delle operazioni straordinarie relative agli investimenti, delle relazioni con partner di investimento nazionali ed internazionali ed agenzie di rating.