Pari, Var e tante, tantissime, polemiche. Fiorentina-Inter, più che per il pirotecnico 3-3 finale, passerà alla storia di questa stagione per le infinite discussioni arbitrali, su tutte quelle relative al rigore che ha deciso il risultato. Non si può dunque che partire da quanto accaduto al minuto 97, quando Abisso ha indicato il dischetto per punire un presunto tocco col braccio di D’Ambrosio su cross di Chiesa. I replay hanno immediatamente messo in dubbio la decisione ma l’arbitro, dopo diversi minuti davanti al monitor, ha deciso di confermare comunque il rigore, poi trasformato da Veretout quando il cronometro segnava addirittura il 101’ (!).
Episodio chiave e, di conseguenza, contestatissimo da tutta l’Inter, accorsa in massa a protestare per una decisione che lascia quantomeno perplessi: D’Ambrosio sembra toccare il pallone con il petto e comunque il Var, da regolamento, dovrebbe intervenire solo sui chiari errori, non certo su situazioni di questo tipo. “Tutti hanno visto che l’ha colpita con il petto – ha tuonato Spalletti in conferenza stampa. – Ma cosa ha visto l’arbitro? Troppe pressioni, evidentemente, che non ha saputo affrontare. E queste sono partite decisive, bisogna essere al livello di serate del genere. In panchina eravamo in 40 e tutti abbiamo visto che l’ha presa di petto”.
“Si è visto troppo Var oggi – la replica di Pioli. – Io certi falli non li considererei, ma se gli arbitri fischiano questi rigori significa che per loro ci sono”. L’episodio incriminato non è che il culmine di una partita tanto bella quanto nervosa, nella quale il Var ha avuto un ruolo da assoluto protagonista. Il primo silent check è arrivato dopo appena 16 secondi per verificare la posizione di Chiesa, autore dell’assist per l’1-0 di Simeone: regolare, proprio come quella di Vecino 5 minuti dopo sul passaggio di Nainggolan per l’immediato 1-1.
Nulla da verificare invece sul 2-1 di Politano, figlio di uno splendido sinistro a giro che ha toccato il palo prima di gonfiare la rete di Lafont, poi, a inizio ripresa, ecco di nuovo il Var protagonista nell’assegnare un rigore all’Inter per un braccio (questo sì evidente) di Edmilson, trasformato da un freddissimo Perisic (52’). Partita chiusa? Nemmeno per sogno. Poco dopo Biraghi l’ha riaperta con un bel tiro sotto la traversa ma il Var è intervenuto nuovamente per segnalare un fallo di Muriel: decisione corretta e gol annullato. Ma i Viola hanno avuto il merito di non arrendersi e trovare comunque il 3-2 con Muriel, autore di una punizione da raccontare ai nipotini, prima di tentare il tutto per tutto e procurarsi il rigore contestato in pieno recupero.
L’Inter torna a casa con tanta rabbia e, soprattutto, due punti in meno in classifica che, alla luce delle vittorie di Milan e Roma, rischiano di pesare moltissimo sull’economia del campionato.
Domenica decisamente più tranquilla per Juventus e Napoli, entrambe vittoriose senza episodi dubbi e polemiche di alcun tipo. I successi in terra emiliana, però, sono piuttosto diversi: gli azzurri hanno passeggiato senza nessun problema sul campo del Parma con un roboante 4-0, i bianconeri invece hanno sofferto ed espugnato Bologna solo grazie a una zampata di Dybala (67’) e alle parate di Perin, decisivo assieme al palo nell’evitare il meritato pareggio rossoblu.
“E’ normale che ci fosse ancora qualche scoria dopo la Champions – ha spiegato Allegri. – Ho bisogno di migliorare la condizione di alcuni giocatori, il 12 marzo dovremo essere al top. Sono ottimista sul passaggio del turno, intanto abbiamo conquistato tre punti importanti, perché possiamo andare a giocare la gara col Napoli con lo stesso distacco in classifica”. Resta però la preoccupazione per una Juve inspiegabilmente sotto tono, come del resto in quasi tutte le partite giocate nel 2019: urge una svolta sia a livello fisico che tecnico, altrimenti la rimonta con l’Atletico resterà soltanto un sogno.
Può sorridere invece il Napoli di Ancelotti, di nuovo prolifico come a inizio stagione. Il 4-0 di Parma potrebbe aver tolto il tappo a un reparto offensivo che non se la stava passando affatto bene e che ieri, invece, s’è riscoperto in grado di segnare e divertire. Al gol di Zielinski (19’) sono seguiti i due di Milik (36’ su punizione e 73’ con un sinistro a giro nell’angolino basso) e quello finale di Ounas (83’), il tutto per la gioia di un Ancelotti finalmente soddisfatto.
“Il livello della prestazione è stato molto alto come nelle ultime partite ma questa volta abbiamo concretizzato le tante occasioni create – il commento del tecnico azzurro. – C’è la motivazione di voler fare bene fino alla fine, ancora niente è deciso. Ci sono tante squadre che stanno venendo su e c’è da lottare. La Juve ha un vantaggio enorme, domenica sarà una partita molto bella e sarà un onore per noi affrontare chi sta facendo meglio di tutti”. Al San Paolo non si deciderà lo scudetto ma entrambe vorranno vincere, seppur per motivi diversi. E speriamo che il Var, questa volta, non faccia troppi scherzi…