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Tav, rinvio alle calende greche: Salvini si inginocchia al M5S

La Camera approva la mozione Lega-Cinque Stelle che impegna il Governo alla ridiscussione integrale del progetto Torino-Lione e in sostanza al rinvio a dopo le elezioni europee della Tav costringendo Salvini a rimangiarsi tutti i precedenti impegni per pagare la cambiale ai grillini per il salvataggio sul caso Diciotti

Tav, rinvio alle calende greche: Salvini si inginocchia al M5S

La Camera dei deputati ha approvato nel pomeriggio di oggi la mozione Lega-Cinque Stelle che impegna il Governo alla “ridiscussione integrale della linea Torino-Lione”. E’ il rinvio alle calende greche e sicuramente a dopo le elezioni europee della Tav ed è quello che l’ex presidente leghista della Lombardia, Roberto Maroni, ha seccamente definito come uno “scambio osceno” tra Lega e Cinque Stelle e tra Matteo Salvini e Luigi di Maio.

In buona sostanza, il leader leghista Salvini ha pesantemente pagato pegno per il salvataggio che gli ha garantito il Movimento Cinque Stelle rispetto al rischio di andare a processo per sequestro di persona per il caso della nave Diciotti. Incassato il salvataggio, che ha spaccato anche i Cinque Stelle, Salvini è stato subito costretto a pagare la cambiale e lo ha fatto sul terreno più gradito al vicepremier grillino Luigi Di Maio e al suo Movimento e cioè quello del rinvio della Tav.

Immediate le reazioni delle opposizioni – dal Pd a Forza Italia – e degli industriali soprattuitto del Nord che hanno accusato il Governo di portare l’Italia in serie B non solo perchè un’infrastruttura vitale per collegare tutta Europa rischia di interrompersi, ma perchè per  l’Italia il danno è doppio.Danno economico con il rischio di restituire alla Ue fondi già ricevuti per la Tav e danno reputazionale per l’ennesima figuraccia rimediata in campo internazionale dove il nostro Paese, da quando è andato al potere il Governo gialloverde, è considerato sempre più inaffidabile.

Domani il movimento SI’ Tav si farà sentire di nuovo a Torino ed è inutile dire che la Tav sarà sicuramente uno dei temi dominanti della imminente campagna elettorale di maggio per il rinnovo del Parlamento europeo.

In difficoltà è soprattutto il leader leghista, che fino a pochi giorni fa giurava sulla fattibilità della Tav e che aveva addirittura fatto visita ai cantieri della Tav in Piemonte ed ora è clamorosamente costretto a rimangiarsi la parola per pagare dazio ai Cinque Stelle. Costruirsi una credibilità, anche in politica, è faticoso, perderla è questione di un batter d’ali.

 

 

 

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