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Snam alza il dividendo e la guidance 2019

Il bilancio 2018 si chiude con ricavi in crescita e un utile adjusted poco sopra il miliardo. L’Ad Marco Alverà, che arriva a scadenza di mandato, traccia un bilancio: “Siamo protagonisti della transizione energetica e negli ultimi due anni l’utile è cresciuto del 26%”.

Snam alza il dividendo e la guidance 2019

Si chiude positivamente il 2018 per Snam, la società che gestisce la rete nazionale del gas, che presenta un bilancio con ricavi totali a quota 2,6 miliardi, in crescita del 2,1% per effetto della spinta del business regolato, e un utile netto rettificato poco sopra il miliardo, in aumento del 7,4% sul dato del  2017. Il dato, spiega l’azienda, beneficia soprattutto della riduzione degli oneri finanziari dovuta al calo del costo del debito (dal 2% del 2017 all’1,5% dell’anno appena chiuso). Sale anche l’utile operativo rettificato, a 1,4 miliardi, in progresso in questo caso del 3,1% sull’anno precedente.

I dati positivi del bilancio 2018 consento a Snam di aumentare il dividendo a 22,63 centesimi per azione complessivamente, in crescita del 5% sullo scorso esercizio: 9,05 centesimi sono già stati versati in acconto in gennaio, il saldo di 13,58 centesimi andrà in pagamento a partire dal 26 giugno 2019 con stacco cedola fissato il 24 giugno 2019. Il gruppo guidato da Marco Alverà ha deciso infine di alzare la guidance per il 2019 con un miglioramento dell’utile atteso del 5% (contro la precedente stima di +4%) sul 2018.

Gli investimenti tecnici ammontano nel 2018 a 882 milioni (a fronte del miliardo del 2017), nell’ottica di una rimodulazione dello sforzo finanziario improntato a una maggiore efficienza, mentre l’indebitamento è rimasto pressoché invariato: a fine 2018 il livello è pari a 11.548 milioni di euro contro gli 11.550 fatti registrare a chiusura del 2017. La generazione di cassa operativa (1,8 miliardi di euro) ha permesso alla società di finanziare interamente il fabbisogno dettati dagli investimenti netti (1 miliardo circa) e, insieme all’incasso derivante dal rimborso da parte di Tap del prestito erogato dai soci, tra cui figura come noto la stessa Snam (che detiene il 20 per cento del progetto di nuovo gasdotto), ha determinato un free cash flow di 1,2 miliardi di euro.

“Il 2018 è stato un anno di grande evoluzione per Snam – ha commentato l’amministratore delegato Marco Alverà -. Abbiamo superato tutti i nostri obiettivi industriali e finanziari e l’avvio del progetto Snamtec (per il quale sono previsti 850 milioni di euro di investimenti nel piano strategico presentato a novembre) valorizza il riposizionamento della società come protagonista della transizione energetica”. Alverà, il cui mandato arriva a scadenza con l’approvazione di questo bilancio, ricorda che la società “ha aumentato negli ultimi due anni l’utile per azione del 26% (nel 2018 l’asticella è pari a 30,6 cent, +8,8% sull’anno prima) e il dividendo dell’8 per cento, posizionandoci nella fascia più alta del settore”.

I conti del 2018, peraltro sopra le aspettative, al momento non scaldano gli investitori: in apertura di una seduta abbastanza negativa per Piazza Affari, il titolo Snam limita i danni rispetto al Ftse Mib ma viaggia comunque in rosso, a 4,1 euro per azione.

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