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Operai e imprenditori insieme contro l’Italia della decrescita

Per la prima volta nella storia della Repubblica lavoratori e imprenditori dell’oil and gas hanno marciato insieme nel corteo sindacale di sabato scorso a Roma: è il segno di un’Italia che ama il lavoro e che rialza la testa contro le scellerate scelte del Governo della decrescita – Un’alleanza che deve far riflettere sia il centrosinistra che il centrodestra

Operai e imprenditori insieme contro l’Italia della decrescita

Al Corteo di Roma promosso dalle tre organizzazioni sindacali è accaduto che a sfilare insieme per rivendicare le stesse cose siano stati sia i lavoratori che gli imprenditori. Un fatto come questo non era mai accaduto nella storia della nostra Repubblica. Che questo fatto abbia riguardato prevalentemente le delegazioni di Ravenna e che a sfilare insieme siano stati gli addetti al settore dell’oil and gas il cui futuro è messo a rischio dalla decisione puramente demenziale ed autolesionistica della maggioranza giallo verde  non ne sminuisce l’importanza. Anzi, la accentua.

L’oil and gas è una eccellenza del sistema produttivo italiano, è un settore che crea lavoro e ricchezza e che contribuisce alla risoluzione del problema energetico nazionale attenuando la nostra dipendenza dall’estero. Dipendenza che oggi è pari al 90% del fabbisogno ma che potrebbe ridursi di molto se solo avessimo la saggezza di sfruttare a pieno le riserve naturali di cui disponiamo.

Il fatto che i sindacati e gli imprenditori del settore abbiano reagito all’unisono e che insieme si siano opposti alle scelte di chi è contro lo sviluppo e a favore della decrescita  non solo dimostra che c’è un Italia che lavora e che produce che non si piega di fronte a scelte ingiustificabili, da qualsiasi punto di vista le si guardi  ma, soprattutto, dimostra che questa Italia è pronta ad unirsi e a battersi per impedire che il paese regredisca.

Il corporativismo non c’entra. C’entra l’amore per il paese e il rispetto del lavoro. C’entrano il rifiuto di sprecare le risorse di cui disponiamo e il rispetto per i sacrifici fatti da chi ci ha preceduti e ha creato questo patrimonio, che noi abbiamo il dovere di preservare e di trasferire alle nuove generazioni. C’entra l’etica del lavoro e quella della responsabilità che evidentemente i 5 Stelle neppure sanno cosa siano visto che il loro capo spirituale, Grillo, ha ritenuto di potere fare dell’ironia sui 200.000 di Piazza San Giovanni definendoli delle “madamine”.

Nel manifestare insieme per il lavoro e lo sviluppo di operai e imprenditori c’è, in realtà, il germe di una alleanza sociale, culturale e anche politica che va incoraggiata e consolidata perché  è questa l’alleanza che può portarci fuori dalla crisi. Su questo farebbero bene a riflettere sia il centro sinistra che il centrodestra, perché soltanto chi saprà entrare in sintonia con questa Italia, col suo sentire comune e con la sua volontà di crescere potrà ragionevolmente sperare di tornare a governare il paese una volta che la notte della politica nella quale siamo immersi sarà finita.

Per farlo il centrosinistra dovrà definitivamente abbandonare ogni velleità antagonista e ogni pulsione pauperistica, mentre il centrodestra dovrà resistere alle pressioni dei No Tav e dei No Triv. Se non lo saprà fare il vento che ora soffia nelle vele della Lega e che la spinge cosi avanti calerà e con esso anche le ambizioni del suo capitano.

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