L’unica cosa che questo governo sa veramente fare è promettere soldi pubblici a tutti quelli che, a torto o a ragione, ne fanno richiesta. L’altro giorno Di Maio e Salvini si sono ritrovati in perfetta sintonia partecipando all’assemblea dei risparmiatori incappati nel crac delle banche venete, dove hanno promesso generosi rimborsi sia agli obbligazionisti che agli azionisti. Naturalmente dichiarando di fregarsene delle regole europee che vietano simili operazioni generalizzate senza che sia stata accertata da un giudice o da un arbitro l’esistenza di una pratica fraudolenta da parte di chi ha venduto i titoli.
Ma questo modo di governare violando qualsiasi regola sia italiana che europea sembra convincere sempre meno gli stessi beneficiari di tanta munificenza. Se infatti la comunità europea dovesse minacciare una procedura di infrazione – dicono molti truffati – quale funzionario statale avrà mai il coraggio di erogare 1,5 miliardi di euro esponendosi al rischio di venir condannato dalla Corte dei Conti per danno erariale?
Insomma, anche la demagogia delle continue prove di forza sta mostrando la corda. E sui crac bancari se n’è fatta troppa ed in maniera troppo disinvolta finendo per danneggiare la credibilità delle nostre banche, delle istituzioni preposte alla Vigilanza, e alla fine degli stessi risparmiatori prima attirati da allettanti promesse e poi delusi per le difficoltà di attuarle.
La storia dei dissesti bancari è lunga e tortuosa. Ci sono sicuramente stati errori da parte sia delle autorità europee sia da parte di quelle italiane. Ma Lega e 5 Stelle hanno cavalcato le difficoltà con un eccesso di spregiudicatezza che ora gli si sta ritorcendo contro. Gli obbligazionisti sono già stati rimborsati per l’80% del loro investimento mentre gli azionisti delle banche venete hanno avuto un rimborso pari al 15% del loro investimento. Ora viene loro promesso di arrivare fino al 95% per gli obbligazionisti ed al 30% per gli azionisti. La comunità europea sostiene che questi rimborsi possono essere dati solo dopo che un giudice o un arbitro abbia certificato la pratica fraudolenta da parte dei venditori di questi titoli, e che comunque soldi pubblici possono essere dati solo ai piccoli risparmiatori o alle microimprese. I nostri due ” consoli ” invece hanno premesso di dare tutto a tutti senza passare per una verifica giudiziaria.
Ora si dovrà trovare un compromesso con Bruxelles che verrà poi codificato nei due decreti ministeriali che il nostro Ministero del Tesoro dovrà emanare. Ma al di là della procedura che appare ancora lunga e piena di ostacoli, bisogna in generale chiedersi se è giusto che i soldi di tutti gli italiani vengano usati per rimborsare qualche migliaio di cittadini senza prima accertare rigorosamente se sono stati truffati e da chi.
Nella cultura di molti italiani e certamente dei leghisti e dei pentastellati, i soldi dello Stato sono “soldi di nessuno ” ed invece sono “soldi di tutti” ed andrebbero amministrati con molta attenzione. Altrimenti milioni di onesti contribuenti saranno chiamati a pagare migliaia di cittadini senza sapere se hanno provato a speculare o sono veramente stati truffati.
Oltre alle regole europee c’è un fondamentale problema di equità che forse meriterebbe di essere giudicato dalla Corte Costituzionale. Prendiamo la questione del rimborso agli azionisti. Le banche sono andate male negli ultimi anni. Gli azionisti hanno fatto grandi sacrifici anche in quelle che per fortuna si sono salvate. Ma tutti hanno perso dei soldi. Ed allora per quale ragione lo Stato deve rimborsare solo gli azionisti delle banche fallite e non anche quelli che con ulteriori sottoscrizioni di nuove azioni, hanno consentito il risanamento della loro banca?
Sulle banche si sono accumulati un sacco di problemi. Il nostro governo invece di cercare di sciogliere i nodi, aumenta la confusione, l’incertezza e danneggia la stessa efficienza delle banche riducendo la loro capacità di fare credito all’economia. L’attacco alla Banca d’Italia e la nuova Commissione d’inchiesta sulle banche rischiano di creare uno stallo in cui la nostra economia potrebbe affondare. Forse Di Battista e gli altri grillini che sono andati in visita in Venezuela, vogliono applicare da noi la ricetta Maduro?
http://www.bellunopress.it/2019/02/11/crack-banche-venete-avevano-promesso-il-rimborso-del-100-ai-risparmiatori-truffati-ma-non-sono-in-grado-di-risarcire-nemmeno-il-30-di-enzo-de-biasi-codacons-veneto/ da leggersi